L’ultimo residuo del passato dell’Atac sarà cancellato, con
buona pace di chi va proponendo l’Archeobus.
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Con un’asta lampo che terminerà lunedì sul portale
Fleequid, Atac ha avviato verso la distruzione gli ultimi 3 esemplari di Cityclass Cursor a gasolio.
Tre mezzi di cui avevamo ottenuto il salvataggio nel 2021 da
parte dell’assessore Patané, prima che la fiamma ossidrica tagliasse questi
mezzi che hanno rappresentato oltre 20 anni del trasporto pubblico cittadino.
Approfittando dell’estate, adesso l’azienda ha apparecchiato lo smantellamento di questi mezzi, al contrario a quelli che erano stati i patti presi nel 2021 e alle direttive dell’assessore in persona. Una distruzione che avviene neanche 24 ore dopo l’approvazione in commissione della delibera di Giovanni Zannola per l’istituzione dell’Archeobus, che dovrebbe essere esercito proprio con questi mezzi storici.
La verità è una e molto dolorosa purtroppo. Atac non ha mai
manifestato interesse nella tutela dei propri mezzi storici, a partire dal 2012 quando venne avviata la distruzione massiva dei treni MR, poi reiterata nel tempo. Ci chiediamo, dunque, che senso abbia insistere
su progetti come l’Archeotram, l’Archeobus o la Casa della Mobilità nella rimessa di San Paolo: contenitori che resteranno vuoti, al di là delle promesse
e delle buone intenzioni.
Con l’addio alle Cityclass, non muore solo un autobus: muore la
credibilità di chi promette tutela, mentre avalla lo sfascio (non è chiaro se consapevolmente). È stato scelto di
voltare ancora una volta le spalle alla storia dei trasporti capitolini,
dimostrando ancora una volta che tra conservazione e rottamazione, a Roma vince
sempre la seconda.

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