Atac: l’appello per salvare i treni storici

L’Associazione Trasportiamo lancia l’idea dell’Archeometro.

Atac: l’appello per salvare i treni storici

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In una lunga lettera aperta, inviata agli organi politici dell’attuale Amministrazione comunale, l’associazione Trasportiamo rilancia l’appello per salvare l’ultima MR300, precisamente l’unità 311, e una unità di trazione delle gloriose MA100, che potrebbe viaggiare in particolari giornate di celebrazione come treno dell’Archeometro.

Perché senza passato non c'è un futuro.

Con vivo rammarico apprendiamo dagli amici di Odissea Quotidiana la ripresa delle attività di demolizione del materiale rotabile metroferroviario ex Metro A, ex Metro B ed ex Ferrovia Roma-Lido in disuso e custodito presso i depositi della Società ATAC SpA, Magliana Nuova e Osteria del Curato. Pur comprendendo la necessità di ottimizzare gli spazi all’interno delle suddette aree, riteniamo imprescindibile sottolineare la rilevanza storica e culturale di alcune specifiche carrozze.

Tra queste, desideriamo porre particolare attenzione sull’elettromotrice MR 311 del 1976, la cui preservazione a fini museali si allinea pienamente con l’esplicita volontà già manifestata dall’Assessore alla Mobilità.

Di pari importanza risultano le Unità di Trazione dei cosiddetti “treni del Sindaco Petroselli”, identificabili nelle elettromotrici tipo MA 100, di proprietà di Roma Capitale. Queste unità, prodotte tra il 1975 e il 1977 dalle prestigiose industrie Ansaldo/Breda, rappresentano un’eccellenza dell’ingegneria italiana, essendo il primo materiale rotabile in lega leggera realizzato nel nostro Paese per una linea metropolitana. Destinate alla Linea A di Roma, esse costituiscono una pietra miliare nello sviluppo del trasporto pubblico urbano della Capitale. 

Le elettromotrici citate, autentici simboli di un’epoca di innovazione e progresso, rappresentano un’opportunità unica per essere preservate e valorizzate all’interno del futuro “Museo dei Trasporti” che l’Amministrazione comunale intende realizzare presso l’ex rimessa San Paolo. Tale iniziativa, accolta con favore dalla nostra Associazione, si configura come un tassello fondamentale per narrare e celebrare la ricca e centenaria storia del trasporto pubblico di Roma e della Regione Lazio, una storia densa di primati.

In questo contesto, riteniamo che un’elettromotrice MA 100, restaurata nella sua iconica livrea arancione, potrebbe essere collocata nel piazzale della stazione Anagnina della Metro A, in sostituzione della vettura tranviaria n. 82. Quest’ultima, data la sua attuale condizione, potrebbe anch’essa essere restaurata e destinata al Museo dei Trasporti. Inoltre, altre unità MA 100, grazie alle loro elevate prestazioni tecniche, potrebbero trovare impiego nel progetto di ArcheoMetro: un treno storico della Metro A, ispirato all’esperienza positiva dell’ATM di Milano, da affiancare agli ArcheoTram, creando così un’attrazione di grande valore culturale e turistico per cittadini e visitatori.

Alla luce di quanto esposto e in considerazione del crescente successo del turismo ferroviario in tutte le sue declinazioni, rinnoviamo con fermezza la richiesta di un Vostro autorevole intervento affinché l’elettromotrice MR 311 e alcune Unità di Trazione MA 100, da individuare, vengano sottratte al programma di demolizione. La loro eliminazione significherebbe cancellare una parte importante della nostra memoria storica, privando le generazioni future di un patrimonio di straordinario valore.

Tale conservazione risponde inoltre alle numerose sollecitazioni pervenute dalla cittadinanza, dalle associazioni/blogger e dalla politica municipale, comunale, regionale nonché nazionale. Queste richieste, spesso veicolate attraverso atti ufficiali e campagne di sensibilizzazione a mezzo stampa e social, testimoniano l’ampio consenso verso la tutela di un patrimonio storico e culturale che appartiene alla collettività.

Ribadiamo la nostra piena disponibilità a collaborare per individuare le soluzioni più adeguate a garantire la salvaguardia di tali beni, certi che un intervento in tal senso possa rappresentare un esempio virtuoso di valorizzazione del nostro passato. 

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