Il declino del tram a Roma: in 5 anni servizio quasi dimezzato

Dopo aver esposto le prospettive di rinascita, tra mezzi e depositi nuovi, oggi vi raccontiamo il declino del servizio dei tram esistenti di Roma.

Il declino del tram a Roma: in 5 anni servizio quasi dimezzato

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C’è all’orizzonte un “Risorgimento” per il tram a Roma: dopo l’aggiudicazione della gara per la fornitura di 121 nuovi mezzi e quella in corso per il nuovo deposito del Centro Carni, nonché i procedimenti per la realizzazione delle nuove linee, le prospettive per i mezzi su ferro nella Capitale non sono mai state così rosee.

Di contro a tale futuro, non più indefinito ma anzi sempre più prossimo, c’è il drammatico servizio del presente sempre più scadente in termini di frequenza e affidabilità. Questa considerazione trova fondamento nelle interruzioni del recente passato, sempre più lunghe e impattanti, e nei report mensili che Atac è tenuta a pubblicare sulla propria amministrazione trasparente sul servizio erogato.

Partendo dal 2019, ultimo anno prima del covid e nel quale la rete era gestita per intero con i tram, il servizio su ferro è andato progressivamente peggiorando. Nel 2020 sono state progressivamente inserite le vetture Stanga e Socimi sul 3, con una corsa su due che limitava a piazzale Ostiense senza raggiungere Trastevere, quindi, a partire dal 9 dicembre, il tram 2 è stato interrotto per consentire i lavori di sostituzione dei binari.

Nel successivo 2021 si ha avuto il cedimento dei binari a piazzale del Verano, con un tram in servizio sul 19 “sprofondato” nella notte di halloween sulla curva nei pressi del cimitero. Successivamente il 18 dicembre i tram 2 e 19 sono stati riattivati sull’intera tratta, mentre il 3 è stato dimezzato in pianta stabile e limitato tra Valle Giulia e Porta Maggiore. Il 2022 è stato caratterizzato dall’avvio dei lavori sulla linea 8, protrattisi fino al 1° ottobre scorso.

Attualmente risultano permanentemente limitati sia il 3, disattivato tra Porta Maggiore e Trastevere, sia il 19, che dal 19 maggio non raggiunge più piazza del Risorgimento a causa di imprecisati lavori alla galleria dei sottoservizi in via Brofferio.

Il risultato finale è stato un lento e costante declino dei chilometri erogati alla cittadinanza e l’incremento dei chilometri persi per cause esogene alla gestione di Atac, che sta tentando di tamponare l’emergenza. Ne è conseguito, rapportando il servizio erogato a quello programmato, un crollo del servizio realmente fruito dall'utenza (linea grigia) che invece è rimasto stabile perché compensato dalle cause esogene nell'ambito dei conteggi per il contratto di servizio (linea nera).

Confrontando i chilometri mediamente offerti su base mensile del 2019 con quelli del 2023, si evidenzia che nel giro di 5 anni il servizio è crollato del 44%: quasi un tram su due non circola più.

Il fondo, purtroppo, deve essere ancora raggiunto. Come noto, nel corso della prossima estate tutte le linee tramviarie si fermeranno per consentire i lavori di adeguamento del deposito di Porta Maggiore ai nuovi tram.

L’auspicio è che il promesso “Risorgimento del tram” si concretizzi a partire dal 2025, quando cominceranno ad arrivare i primi mezzi di nuova generazione e che la risalita sia decisamente più rapida del declino che gli utenti hanno attraversato in questi anni.

Allo stesso tempo chiediamo che sia l’assessorato ai trasporti di Roma Capitale che l’Atac si attivino per una campagna di informazione e che diano conto sia della durata prevista per la sospensione delle tratte esistenti (Porta Maggiore-Trastevere del 3, Valle Giulia-Risorgimento del 19), sia per i lavori di manutenzione che dovranno essere effettuati.

Solo instaurando un leale rapporto di trasparenza con i pendolari sarà possibile rendere più sopportabili i disagi cui si andrà incontro nei prossimi due anni.

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