Metro B: i treni Hitachi non bastano per il rilancio della linea

Tra rotaie consunte e impianti elettrici al limite, l’arrivo dei nuovi treni non basterà a rilanciare la linea.

Metro B: i treni Hitachi non bastano per il rilancio della linea

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In attesa del completamento della fornitura dei 36 nuovi treni Hitachi, occorre fare una riflessione più ampia sul destino della linea B della metropolitana di Roma.

L’aggiunta dei nuovi convogli non sarà infatti sufficiente per rilanciare il servizio, ormai sempre più precario in termini di resilienza e integrità delle infrastrutture.

Occorre un vero e proprio programma di grande impatto, partendo dal rinnovo dei binari del 1990 giunti ampiamente a fine vita tecnica. Un ricambio necessario sia in termini di consunzione delle rotaie, sia per omogeneizzare le tipologie di armamento presenti in linea: attualmente la linea B presenta una serie di “stratificazioni” nelle tipologie di armamento tra quello tradizionale su ballast a quello su platea in cemento con traverse monoblocco presente sul prolungamento Termini-Rebibbia. È proprio a causa della rigidità di quest’ultima tipologia di armamento, una tecnologia all’epoca poco consolidata, che tra Termini e Rebibbia sono presenti molti rallentamenti, soprattutto in prossimità degli scambi.

L’omogenizzazione della tipologia di armamento consentirebbe inoltre una migliore gestione della manutenzione ordinaria, con l’utilizzo di macchinari e procedure unificate e, pertanto, più performanti per Atac.

In secondo luogo, occorre intervenire sui quadri elettrici della linea, sovente causa di blocchi del servizio nell’ordine di diverse ore, alla stregua di quanto in corso per le sottostazioni tramviarie di Roma, e a seguire sulla linea di contatto.

In parallelo a queste attività tecniche sarebbe necessario varare un programma di rinnovamento generalizzato delle stazioni, da quelle storiche della tratta Termini-EUR Fermi, fortunatamente meno soggette a usura rispetto a quelle della linea A, a quelle degli anni ’90 tra Castro Pretorio e Rebibbia (Laurentina inclusa). Dovrebbero essere oggetto di un pesante risanamento anche le stazioni del ramo Bologna-Jonio, per le quali c’è stata una condanna a carico dei costruttori.

Sebbene l’investimento sul nuovo segnalamento sia importante per migliorare le prestazioni dell’infrastruttura, solo con un’importante opera di manutenzione straordinaria la metro B potrà rinascere.

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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Si dovrebbe anche installare le barriere anti caduta come nelle metropolitane automatiche, in modo che nessuno possa cadere sui binari, per lo meno nelle stazioni più affollate.