L’ultima MR300 e una unità di trazione MA100 scamperanno alla
fiamma ossidrica.
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Con un colpo di penna, l’assessore alla mobilità Eugenio
Patané ha annunciato di aver fermato la demolizione dei treni storici di Atac,
che era ricominciata a seguito della pubblicazione di un secondo bando che
aveva incluso erroneamente anche l’ultimo treno MR300 e tutte le unità di
trazione MA100.
Molte associazioni mi avevano scritto per preservare alcuni pezzi storici del trasporto pubblico romano che stavano per essere rottamati, e che versano oggi inscatolato di abbandono manutentivo, per fare spazio nei depositi in ragione dell'imminente arrivo dei nuovi treni.
Grazie al lavoro fatto insieme ad Atac oggi possiamo dire che verranno preservate e restaurate l'elettromotrice MR 311 del 1976 e l'MA 094-095 del 1975-77 dell'Ansaldo Breda che rappresentano due segni tangibili dell'evoluzione dell’industria trasportistica italiana.
La storia del salvataggio dei treni storici di Atac è
cominciata, in realtà, ben 10 anni fa, quando Atac pubblicò il primo bando per la demolizione massiccia dei vecchi rotabili non atti al servizio, in vista
dell’arrivo dei 18 CAF MB400. Grazie a una strenua resistenza fu possibile congelare
temporaneamente l’appalto.
La seconda battaglia avvenne nel 2016, quando nel silenzio della calura estiva Atac riattivò la commessa per la demolizione, procedendo ad un
ritmo estremamente sostenuto: quasi tutti i convogli furono smantellati, fatta
eccezione per le MR106, la MR202 e la MR311. Questo salvataggio in extremis
avvenne grazie allo strenuo impegno di questo blog e alle carte presentate dalla
Associazione Trasportiamo: il risultato fu che sulle MR106 e 202 fu apposto il
vincolo archeologico, in quanto aventi più di 75 anni, e la MR311 fu salvata in
quanto ultimo rotabile della terza generazione di metropolitane. A valle di
questo complicato processo fu votata all’unanimità una mozione del Campidoglio,
che pose il veto su qualsiasi altro taglio della flotta storica.
In ultimo, nel 2023, Atac ha avviato una seconda gara per smaltire gli ultimi convogli accantonati, includendo – forse per un mero errore materiale – anche la MR311 e tutte le MA100 della prima fornitura della metro A. Un tema immediatamente preso a cuore dall’assessore Patané, che aveva promesso il salvataggio dei mezzi per il successivo restauro nel nuovo polo museale Atac di San Paolo: a scrivere all’assessore era tornata la grande associazione Trasportiamo.
Oggi, dunque, tutti insieme vantiamo di aver vinto una lunga guerra contro
l’oblio: i treni storici non saranno ridotti a dei “ferri vecchi” dal valore
tanto al chilo, ma troveranno spazio nel nuovo deposito della futura Fondazione Atac. Dopo anni di distruzione e strenua resistenza, deve cominciare un’epoca
di ricostruzione, di conservazione e di valorizzazione della memoria.
Recuperando la storia, costruiamo il futuro.
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