Ci potrebbe essere un periodo di rodaggio che condizionerà il corretto funzionamento dei convogli.
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Il primo convoglio prototipo comincerà quindi a percorrere i
primi chilometri sui binari fuori servizio, simulando il servizio a pieno carico con il treno aggravato da sacchetti di
sabbia e le relative fermate che saranno effettuate aprendo le porte dal lato opposto
della banchina. In totale i test richiederanno almeno 3 mesi.
A seguito del nulla osta da parte di ANSFISA, il convoglio entrerà finalmente in regolare servizio viaggiatori presumibilmente a partire da giugno.
Nelle prime settimane di regolare servizio è possibile (ma non certo) che il convoglio prototipo abbia dei problemi legati a guasti “infantili”.
A differenza della sabbia, i passeggeri metteranno alla
prova la tenuta delle porte lungamente testate, spesso forzate per prendere il
treno "al volo". Altri inconvenienti potrebbero derivare dalla distribuzione
disomogenea del peso dei passeggeri, con viti, bulloni e parti meccaniche che
verranno sollecitati diversamente rispetto ai test. Questo potrebbe avvenire perché le prove, per quanto ben calibrate, non possono simulare compiutamente tutte
le situazioni della realtà.
Questo andamento del numero o del tasso di guasti, che all’inizio
della messa in servizio sono più elevati, poi scendono nel tempo a pieno regime
e poi aumentano nuovamente a fine vita tecnica dei convogli, è ben spiegato e
modellato dalla curva “a vasca da bagno”, ideata nel 1971 dalla federazione
europea delle associazioni nazionali di manutenzione.
Tale teoria spiega i guasti dei sistemi complessi nel tempo con il contributo di tre componenti: da una parte randomica costante nel tempo, da un contributo di guasti “infantili” inizialmente elevato che poi tende a diminuire e, viceversa, da un contributo di guasti per usura inizialmente assente che man mano cresce con l’avanzare del tempo. La somma di questi tre contributi dà alla curva una silhouette, in blu, somigliante alla forma, per l’appunto, di una vasca da bagno.
Come avrete potuto intuire, si tratta di un fenomeno
assolutamente normale e scientificamente spiegato, che non dipende né da Atac,
né dalla qualità costruttiva dei mezzi.
Bisognerà, in sostanza, avere ancora un po’ di pazienza e diffidare
dagli organi di stampa che, per cavalcare il sensazionalismo del momento,
racconteranno in maniera distorta gli “ennesimi disservizi” sulla nuova
metropolitana. Alla fine i guasti, più o meno marcati, finiranno e i
passeggeri potranno godere di un servizio migliore grazie a 36 nuovi treni: e questo è quel che conta.
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