Roma-Lido: la “rivoluzione Metromare” negata

Il fact checking delle promesse realizzata dal 2021 ad oggi.

Roma-Lido: la “rivoluzione Metromare” negata

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È scoccato lo scorso 31 dicembre, almeno psicologicamente, il termine ultimo della “rivoluzione Metromare” promessa dall’ex governatore Nicola Zingaretti.

Correva il 17 settembre 2021 quando il presidente uscente della Regione Lazio prometteva un cambio radicale del servizio della Roma-Lido che da Caronte sarebbe divenuta la nuova Metromare.

Un nome che abbiamo sempre rigettato non tanto per antipatia o per partito preso, ma perché riteniamo che la Roma-Lido sia ancora ben lontana dall’essere chiamata “Metropolitana linea E” o “Metromare”.

A dirlo non è la nostra opinione, quanto il fact checking a 3 anni di distanza da quelle promesse, che sapevamo già allora quanto fossero intimamente legate alla campagna elettorale del Partito Democratico nel Lazio: nel luglio 2022 avrebbero dovuto esserci 7 treni in servizio, nel 2023 ben 10 e, infine, nel 2024 il servizio si sarebbe dovuto rafforzare con i primi 5 nuovi convogli Titagarh Firema per una frequenza di 10 corse/ora (ogni 6 minuti).

Qual è la realtà, invece? Che il servizio della Roma-Lido si regge su 8 CAF, di cui 5 revampizzati, e 2 MA200, di cui solo uno revisionato: la frequenza è ancora a 20 minuti. Quest'ultima fortunatamente diminuisce grazie alle corse di rinforzo, che tuttavia Cotral non ha ancora fiducia di poter mettere a orario a causa dell’esiguità di materiale rotabile. E i treni nuovi? Ancora incellofanati.

Insomma, sicuramente una situazione migliore rispetto all’ultimo anno del servizio Atac, durante il quale furono tagliate le tratte terminali di Lido Centro e EUR Magliana con soli 4 convogli a disposizione, ma comunque assolutamente disallineata con le promesse del 2021.

In questo contesto risulta assolutamente fuori luogo la polemica che i consiglieri dem alla Regione stanno montando in questi giorni contro l’assessore Ghera. Nessuna destra è stata “sbugiardata”, né tantomeno la coalizione di governo può gioire a seguito delle indagini in corso sulle fideiussioni bancarie di Firema: c’è solo da lavorare – e tanto – per recuperare il tempo perso sugli investimenti della Roma-Lido.

Il miglior tacer non fu mai scritto.

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