Legge di Bilancio 2025: cancellato ancora una volta lo sviluppo del Trasporto Rapido di Massa

Le risorse sono state completamente assorbite da grandi opere come il Ponte sullo Stretto di Messina.

Legge di Bilancio 2025: cancellato ancora una volta lo sviluppo del Trasporto Rapido di Massa

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È fumata nera, anzi nerissima per lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto rapido in Italia. La Legge di Bilancio 2025, approvata il 29 dicembre, non ha attribuito alcun tipo di risorse allo sviluppo delle nuove infrastrutture di trasporto rapido di massa (metropolitane, tramvie, busvie veloci).

Il fondo investimenti per il Trasporto Rapido di Massa è stato istituito con la legge di bilancio 2017 (L. 232/2016) con la finalità di diminuire il traffico privato sul territorio nazionale di almeno il 10%, mediante la realizzazione di almeno 96 km di metropolitane/tramvie e 135 km di filovie e funivie.

Il fondo è stato più volte integrato per consentire ai comuni di accedere agli avvisi di finanziamento, almeno fino all’anno scorso quando per dare priorità alla progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina per la prima volta non sono stati rinnovati i finanziamenti previsti.

Ciò ha portato alla pubblicazione dell’avviso n.3 del TRM che, a differenza dei precedenti, non avrebbe una dotazione economica e sarebbe stato necessario a stipulare esclusivamente una graduatoria di merito tra i progetti delle varie città italiane.

Le speranze si erano, tuttavia, riaccese ad ottobre quando il MIT aveva prorogato l’avviso fino al 31 gennaio prossimo: un segno, era stato letto dai tecnici, di possibili reali aperture sulla Legge di Bilancio 2025 che avrebbe potuto concedere una dotazione economica di minima.

Purtroppo il testo approvato dalle Camere ha rotto, nuovamente, le speranze risposte. Nelle pagine della Legge, sulla quale torneremo per commentare le ulteriori voci di spesa, non ha trovato neanche menzione il Trasporto Rapido di Massa, ormai finito nell’oblio. Sono stati reperiti, invece, altri 1,5 miliardi di euro per la prosecuzione della progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina (art. 1 comma 528) per un totale di 13,162 miliardi di euro finora stanziati.

Per il secondo anno consecutivo il Governo continua a ritenere le infrastrutture per la mobilità un bene non necessario o comunque sacrificabile in virtù del rientro – dopo la sospensione del periodo pandemico – del vincolo di stabilità.

Ha commentato il portale specializzato Cityrailways.

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