Roma-Lido: ecco perchè il Campidoglio ha negato il trasferimento dei treni dalla Metro A

Non ci sarà alcun trasferimento di treni dalla metro A alla ferrovia Roma-Lido. Nella giornata del 20 aprile scorso, l’Assemblea Capitolina ha bocciato la mozione del consigliere Francesco Carpano con 28 voti contrari, come invece era stato richiesto a gran voce dal Comitato Pendolari della ferrovia Roma-Lido mediante una raccolta firme che aveva raggiunto le 30mila sottoscrizioni.

Roma-Lido: ecco perchè il Campidoglio ha negato il trasferimento dei treni dalla Metro A

La proposta consisteva nello spostamento di due treni CAF dalla Metro A alla ferrovia Roma-Lido per tamponare la carenza di convogli: un’operazione tecnicamente realizzabile in pochi mesi, come fatto in passato, e con spese abbastanza contenute.

È bene infatti sottolinea che sin dall’apertura della Roma-Lido, al netto dei primi convogli, non sono mai stati acquistati dei treni dedicati per la linea: negli anni ’60 e ’70 sulla linea per Ostia hanno prestato servizio, accanto ai mezzi originari del 1924, le MR100-200-300 in comune con la linea B, successivamente sono arrivate le MR500 distolte dalla Metro B e le MR600, ossia il rifacimento delle MR100 con il disegno delle 500. In ultimo nel periodo 2007-2010 la linea ha ricevuto in prestito le MA200 e i CAF della linea A e, nel 2015, i CAF della linea B.

Sulla base dei precedenti del recente passato e unitamente alla cronica carenza di treni di cui soffre la linea, il Comitato Pendolari ha formulato la legittima richiesta, sostenuta dal consigliere Carpano, di spostare ulteriori 2 CAF dalla linea A.

Purtroppo a causa dei ritardi delle manutenzioni, avviate solamente durante lo scorso anno, anche la linea arancione del metrò soffre della mancanza di treni circolanti, ridotti a 25 dai 33 presenti a pieno regime. All’interno di questo contesto si è sommato anche il cambio di gestione della ferrovia Roma-Lido, avvenuto nel corso dell’estate 2022 con il passaggio da ATAC ad ASTRAL (gestore infrastruttura) e Cotral (gestore esercizio).

Da qui la scelta del Campidoglio di bocciare la mozione, che è stata bollata dal Comitato come un “lavarsene le mani” alla stregua di Ponzio Pilato.

È bene, tuttavia, ricordare che la Pisana ha cominciato a realizzare gli interventi del Piano Operativo finanziati dal FSE (Fondo Sociale Europeo) dal 2016 (i famosi 180 milioni di euro), sebbene con incredibile ritardo. Tra le opere previste c’è anche la maxi fornitura di 20 treni, con gara aggiudicata alla Titagarh Firema, che dovrebbero cominciare ad arrivare nel 2024. Proseguono, nel frattempo, anche le revisioni sui CAF ex ATAC, con i primi 2 treni tornati in servizio con la livrea blu Cotral.

In sostanza, se la bocciatura della mozione è stato un rifiuto duro nei confronti delle richieste dei pendolari, necessario per salvaguardare l’integrità della Metro A, è ragionevole pensare che entro un anno la situazione cominci sensibilmente a migliorare: bisogna stringere i denti ancora un po’.

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