Nella Commissione Mobilità del 25 gennaio scorso è stato analizzato il piano di rinnovo della flotta autobus di Atac, con uno sguardo sia a come è andato il piano 2019-2021 che al futuro 2022-2024.

Tra 2019 e 2020 dovevano giungere a Roma ben 555 autobus, sia diesel che metano Euro6. Sono stati consegnati praticamente tutti, ma un'ultima tranche di consegne di bus diesel sarà ultimata entro gennaio 2021.

Per l'anno in corso sono previsti 100 bus ibridi autofinanziati da Atac, le cui consegne dovrebbero partire poco prima dell'estate, una sessantina di ulteriori vetture diesel Euro6 da 12 metri, 20 bus snodati diesel e 30 vetture "corte" da 7 metri, modello Iveco-Indicar Mobi. Un totale di 767 bus nel triennio 2019-2021.

Le stime di Atac evidenziano il passaggio da un'età media della flotta bus di 12 anni nel 2019 a 7 anni circa a fine consegne del 2021.

Bisogna però prendere il dato dell'età media senza troppa euforia, come fa notare nel corso della Commissione anche l'Amministratore Unico di Atac, Giovanni Mottura. Infatti, rimarranno nella flotta bus circa 220 bus con 17 anni di servizio, una quarantina di bus corti che ne avranno 16 e oltre 350 bus a metano con 14-15 anni.

Parallelamente, saranno dismessi dal servizio i CityClass diesel comprati tra gli anni 2001 e 2003, oltre ai Mercedes Citaro extraurbani, anch'essi risalenti allo stesso periodo. In aggiunta, i 20 Indicar Mobi affittati da Atac torneranno al loro proprietario da febbraio 2021 e saranno sostituiti da 30 mezzi del tutto simili.

Passando a ciò che prevede il piano di acquisti 2022-2024, l'intento dell'azienda è di sostituire integralmente i bus che supererebbero i 12 anni di età. Parliamo dei bus Mercedes Citaro urbani e suburbani, nonché dei CityClass a metano e degli Europolis del 2006, per un totale di 625 mezzi.

In sostituzione, l'azienda avrebbe intenzione di comprare 100 bus elettrici e oltre 350 a metano con i soldi di NextGenerationEU, oltre ad acquisire ulteriori 120 bus ibridi e 50 vetture "corte" diesel Euro6.

All'interno di questo contesto vi è anche la scadenza nel 2023/2024 del contratto di leasing per le 337 vetture modello Citelis (snodate e non), che Atac non è intenzionata a riscattare per via delle molteplici problematiche, sia manutentive che a livello di incendi, che hanno dimostrato di avere nel corso degli scorsi anni. Il leasing verrebbe sostituito da un'altra modalità, come un noleggio a lungo termine di vetture più nuove e performanti.

Capitolo a parte sono invece i 60,7 milioni che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha stanziato per Roma. Il Dipartimento Mobilità del Comune avrebbe intenzione di spenderli in due tranches:

23 milioni circa nel 2021, attingendo dalla gara Consip per ordinare una sessantina di bus a metano da 12 metri;
37 milioni circa nel 2022, molto probabilmente attraverso apposita gara poiché il bando Consip è in scadenza il 30 giugno di quest'anno ed i lotti di bus a metano verrebbero esauriti con l'ultimo ordine di Roma Capitale del 2021.

In aggiunta a questi fondi, dovrebbero esserci dei residui del finanziamento PON-METRO che è intenzione del Comune utilizzare per l'acquisto di veicoli snodati da 18 metri.

Al termine della Commissione si è anche affrontato il tema dei bus da 10,5 metri, da impiegare su servizi a domanda debole, su percorsi più tortuosi o per uscite in fascia di morbida con meno passeggeri.

Su quest'ultimo punto, riteniamo preferibile investire maggiormente sui bus di dimensioni più grandi, considerando anche l'elevato numero di linee sovraffollate.

È infatti arcinoto che attualmente ci siano circa un centinaio di bus snodati da 18 metri in meno rispetto al periodo precedente al 2013, quando ne erano presenti circa 240 e molte linee che, a differenza del passato, sono gestite con bus di dimensioni standard.

Autore: @TplRoma, blogger per Odissea Quotidiana, studente, appassionato di trasporti sin da piccolo e autore di #AutobusDiRoma, una rubrica che serve a spiegare su quali autobus saliamo ogni giorno! - Leggi tutti i post di @TplRoma.