La consegna della linea ad Atac si avvicina, ma resta la
necessità di un esercizio a “doppio anello”.
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In estate termineranno i collaudi della nuova tratta della metro C da San Giovanni al Colosseo, con il ripristino del consueto orario di servizio serale e la consegna dell’infrastruttura ad Atac. Sarà poi l’azienda municipalizzata dei trasporti ad occuparsi del pre-esercizio sotto la direzione ministeriale dell’ANSFISA, con l’apertura prevista per l'autunno.
Già in tempi recenti avevamo sollevato la necessità di un
servizio differente rispetto ai 8,5 minuti sull’intera linea ottenuti con 10 treni in servizio, che sappiamo già non saranno realmente disponibili a causa
delle revisioni intermedie in corso. A questo aspetto avevamo dedicato un intero articolo sull’importanza del servizio a “doppio anello”, in grado di soddisfare
tra corse complete e limitate le differenti necessità di mobilità .
Rispetto alle alternative che avevamo proposto, abbiamo
concluso che il miglior modello di esercizio per il prossimo futuro è il doppio
anello con corse limitate a Malatesta. In particolare utilizzando 9 treni è
possibile effettuare 6 corse/ora sulla tratta Colosseo-Pantano (10 minuti) e 6
corse/ora tra Colosseo e Malatesta, che sovrapponendosi alle corse complete
offrono un passaggio ogni circa 5 minuti.
La gestione delle corse dovrebbe avvenire, inoltre, secondo un modello armonizzato, ovvero senza treni dedicate alle sole limitate o alle corse complete.
Un convoglio, pertanto, dovrebbe effettuare il giro
Pantano-Colosseo-Malatesta-Colosseo-Pantano, garantendo l’armonizzazione di
eventuali anticipi o ritardi rispetto all’orario programmato e consentendo una omogeneità nelle percorrenze chilometriche per l’intera flotta, con conseguenti vantaggi per le attività di manutenzione.
Il nuovo servizio con corse ogni 5 minuti nella tratta centrale potrebbe diventare effettivo già a partire da settembre prossimo, quando avrà inizio il pre-esercizio di Atac.
Tali attività , infatti, dovrebbero essere svolte in continuità d'esercizio - vale a dire senza ulteriori chiusure programmate - consentendo ai passeggeri di raggiungere San Giovanni e, dopo la loro discesa, facendo proseguire i convogli a vuoto nella nuova tratta fino a Colosseo per simulare la futura gestione della linea. Insomma, un importante beneficio per le decine di migliaia di utenti della metro C che potrebbe avvenire ben prima del previsto.
Un esercizio organizzato secondo le modalità elencate in precedenza riuscirebbe a garantire, con 9 su 13 treni in servizio, i necessari convogli di riserva (che dovrebbero sostare nei tronchini lungo la linea e non più in deposito), quelli in manutenzione e in revisione generale.
Come già detto ormai diverse settimane fa, non esiste attualmente una soluzione perfetta: siamo però dell'idea che sia necessario un adattamento del programma di esercizio commisurato alle reali possibilità della flotta attuale, che consideri la minore domanda di trasporto della tratta periferica ed eviti di mandare in crisi l’intera metro C, penalizzando la tratta più centrale (e più frequentata) con attese in banchina troppo elevate. Tutto questo, in attesa dei nuovi convogli ormai indispensabili.
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