I convogli del 2000 continuano ad avere troppi guasti.
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Tra frenature improvvise e azionamenti che hanno fatto
saltare la corrente, sono finite al palo le 4 MA200 in servizio sulla ferrovia
Roma-Lido. A raccontarlo in esclusiva è l’associazione Trasportiamo, che ha
annunciato il blocco totale della circolazione di questi treni dallo scorso
martedì 13 maggio.
La drastica decisione è arrivata nel pomeriggio [del 12 maggio ndr], quando, secondo le indiscrezioni, agli Assistenti Coordinatori sarebbe stato dato l’ordine di sopprimere le corse a cui erano assegnate le MA, sia quelle previste per la giornata che per le successive. E sarebbe stata adottata su impulso dei vertici aziendali, attraverso una letteraccia che il Direttore Generale, Enrico Dolfi, avrebbe spedito alla Direzione Ferroviaria, d’intesa col Presidente, Manolo Cipolla.
Non è la prima volta che le MA200 finiscono all’onore delle
cronache. Sin dal trasferimento nel 2014 sulla Roma-Lido, dopo che questi
convogli non avevano funzionato né sulla metro A, né sulla B, le MA200 sono
sempre state problematiche a causa di un’elettronica difettosa e troppo
suscettibile alle sollecitazioni esterne, tra tutti i microswitch di chiusura
delle porte.
Di 7 unità trasferite sulla linea per Ostia, solo 4 superstiti
sono giunte nell’era Cotral. Nell’agosto del 2021, tra gli ultimi atti della
giunta Zingaretti, era stato deciso di mandare 4 convogli in manutenzione
straordinaria, di cui 2 tornati in servizio nell’ottobre scorso e ad aprile. Da
indiscrezioni del comitato pendolari ci sarebbe un terzo treno pronto alla
Magliana Nuova, che tuttavia Cotral si è ben guardata dal mettere in servizio
dopo gli ultimi eclatanti episodi.
Negli ultimi anni le MA200 erano utilizzate da Cotral solo
sulle corse di rinforzo, sia “sottiletta”, inframezzate a 10 minuti tra 2 corse
con i CAF, sia “spazzola” da Acilia a Roma.
Un’operazione, quella di insistere sugli MA200, completamente
imputabile alla passata amministrazione regionale: un potenziale danno erariale
di cui a farne le spese sono tutt’oggi i pendolari.
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