Mentre festeggiamo, i lavoratori del trasporto pubblico periferico attendono
ancora lo stipendio.
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Caro Babbo Natale,
grazie, come ogni anno, per averci avvicinato nei giorni
delle feste con i nostri parenti. In questa lettera, vogliamo rivolgere il
nostro pensiero alle famiglie degli autisti e delle autiste della rete bus
periferica, che da mesi aspettano l’ultimo stipendio della Roma TPL.
Una busta paga importante, perché contiene non solo lo
stipendio di ottobre, ma anche le quote di 13esima e 14esima del 2024, nonché
gli anni di TFR che il datore è tenuto a versare alla fine del rapporto di
lavoro. E oltre a questo, Roma TPL deve ancora tutte le spettanze residue per
le ferie non godute dagli autisti: centinaia di migliaia di giornate lavorate
con spirito di sacrificio e senso di responsabilità per continuare a dare
servizio alle parti più lontane di Roma.
Caro Babbo Natale, non me ne volere se chiedo che gli autisti della periferia abbiano lo stesso rapporto economico e lo stesso rispetto dei pari colleghi di Atac. Il nuovo affidamento doveva segnare un cambio di passo, ma ancora oggi gli autisti di Troiani/SAP e BIS/Tuscia devono pagarsi l’abbonamento per viaggiare sugli autobus che loro stessi guidano.
Ci auguriamo, quindi, che l’anno nuovo cancelli gli
strascichi dei debiti del passato, ma che porti anche nuovi autobus di cui la
periferia resta ampiamente insufficiente.
E ti prego, aiuta le persone a rendersi conto che gli scioperi
che si stanno facendo sempre più fitti non sono per il privilegio di un misero week-end lungo, ma per avere più diritti e viaggiare tutti meglio.
Sempre tuo, il blog di Odissea Quotidiana.
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