Il nodo di scambio è finalmente accessibile ai passeggeri
con mobilità ridotta.
Se ti piace il nostro lavoro, allora supportaci, basta un caffè! |
Sono stati finalmente inaugurati, dopo anni di attesa, gli
ascensori presso la fermata San Giovanni della metro A: così facendo il nodo di
scambio con la linea C è diventato pienamente accessibile ai passeggeri con
mobilità ridotta, che potranno fruire di entrambe le linee della metropolitana.
La vicenda di questi impianti ebbe inizio 5 anni fa, quando l'allora
sindaca Virginia annunciò che la giunta capitolina aveva approvato il progetto
definitivo e messo a bilancio le somme necessarie per gli ascensori (DGCa
283/2019). Successivamente Atac assegnò
la gara d’appalto alla Del Bo spa: tutto sembrava pronto, ma alla fine i lavori
furono bloccati a causa del veto dei Vigili del Fuoco, che contestarono il
mancato adeguamento alla normativa antincendio della stazione.
Solo
ad aprile 2024 è stato possibile riattivare il cantiere sospeso, mediante l’interlocuzione
con i Vigili del Fuoco e l’approvazione del progetto
di restyling della stazione (che
comprende anche la messa in sicurezza antincendio). Con il nuovo impianto
antincendio previsto per il 2026, ricordiamo, sarà possibile abbattere i diaframmi
che separano le due stazioni metro A e metro C, rendendo possibile lo scambio al
livello intermedio.
Dopo i necessari collaudi, gli ascensori sono dunque
aperti e pienamente fruibili al pubblico.
Attualmente sull’intera rete metropolitana di Roma restano
inaccessibili ai passeggeri a mobilità ridotta le centralissime fermate di
Vittorio Emanuele, Repubblica, Barberini e Spagna, il cui cantiere di 80 giorni
è stato un’occasione persa per installare parallelamente degli ascensori.
A pesare, in questo caso, non è l’inefficienza dell’Atac,
che da ente gestore non è tenuto ad upgrade tecnologici di questa portata,
quanto l’inerzia della politica che deve attenzionare questo tema.
La ridotta accessibilità della metro A, che è anche la più
frequentata in termini di passeggeri, va anche risolta superando gli attuali
montascale, presenti in tutte le stazioni della tratta “bassa” Colli Albani-Anagnina
(eccetto Subaugusta e Cinecittà, che hanno gli ascensori) e presso le frequentatissime fermate
di Flaminio, Lepanto e Ottaviano. In questo caso il limite dei montascale è
rappresentato dalla scomodità di
un servizio che va prenotato dal passeggero almeno 24 ore prima del viaggio,
che riduce fortemente la fruizione reale del servizio metro.
L’attivazione degli ascensori di San Giovanni è certamente
un fatto positivo per Roma, ma il lavoro da fare per rendere le metropolitane
pienamente accessibili è ancora molto.
Odissea Quotidiana è su Google News - Se vuoi restare sempre aggiornato clicca qui e seguici selezionando sulla stellina in alto a destra |
0 Commenti