Sui binari della Roma-Lido, alla ricerca di soluzioni. Un’intervista a Carlo Calenda

Sui binari della Roma-Lido, alla ricerca di soluzioni. Un’intervista a Carlo Calenda


Carlo Calenda, candidato con la sua lista civica “Calenda Sindaco”, è salito a bordo del famigerato treno Roma-Lido per andare ad Ostia Antica e sostenere il suo candidato alla presidenza del X municipio Andrea Bozzi. Durante il viaggio (e la precedente attesa di 20 minuti al binario 2 di Porta San Paolo) lo abbiamo intervistato per capire lo stato della linea, la sua posizione nella contesa politica tra la Regione Lazio ed il Comune di Roma, le sue proposte per salvare il servizio.




Calenda, oggi abbiamo aspettato “solo” 20 minuti, ma in questa stagione estiva i pendolari hanno sofferto disservizi di ogni genere e treni stracolmi. Come si spiega questo tracollo improvviso della Roma-Lido?

Secondo me la Roma-Lido concentra tutti i problemi di Roma: è un paradigma di confusione della governance. Per molti anni abbiamo avuto un’infrastruttura, un gestore e i lavori che dovevano essere fatti, ma con responsabilità poco chiare. Ora la questione si chiarirà dal primo gennaio (quando subentrerà Cotral ndr), ma per molto tempo è stato così. In secondo luogo c’è stata l’assoluta incapacità di spendere i soldi. Nel caso della Roma-Lido infatti i soldi ci sono: parliamo di 180 milioni fermi inspiegabilmente da 5 anni con i quali si potrebbe rifare buona parte della linea, rendendola una metropolitana. E invece non si spendono e il servizio va in pezzi.


A tal proposito andiamo dritti al punto: cosa farebbe Calenda sindaco per la Roma-Lido e il trasporto pubblico di Roma?

Secondo noi, oltre la spesa dei 180 milioni che va fatta urgentemente, il sistema dei trasporti romani va completamente riformato. Bisogna superare l’attuale struttura frammentata per gestire in maniera organica e coordinata il sistema ferroviario, quello metropolitano e gli autobus sia di Atac che di Cotral. In sostanza dobbiamo costituire una nuova compagnia in cui tutti i soggetti che hanno una quota parte del trasporto romano lavorano insieme con infrastrutture e materiale rotabile messo in comune. Una società con le spalle finanziariamente larghe che possa essere indipendente dalle influenze politiche del consiglio comunale e, anzi, sia in grado di fornire servizi in un ambito internazionale.


In poche parole una grande azienda in cui confluiscano tutti i gestori.

Esatto. La nostra idea da sempre è che Regione, Comune e Ferrovie dello Stato devono creare una compagnia unica in cui conferire gli asset di pertinenza e che questi vengano gestiti unitariamente e in maniera coordinata. Le ferrovie di superficie, il trasporto su gomma e le metropolitane devono andare insieme. Se non fai questo hai solo innumerevoli “pezzettini” di trasporto pubblico con prospettive diverse in conflitto: guardiamo alla Roma-Lido. Il Comune vuole farla metropolitana, la Regione no e nel frattempo i pendolari restano nel limbo.


Però per fare un’azienda del genere ci vuole tempo…

Adesso sulla Roma-Lido l’urgenza è spendere quanto prima i soldi disponibili. Anche perché, anche cambiando gestore, l’infrastruttura resta a pezzi. Bisogna curare nell’immediato l’insufficienza di treni con soluzioni in pronta consegna, accelerando sulla manutenzione di quelli fermi.


A proposito dei 180 milioni, Gualtieri nel suo programma parla di un accordo di collaborazione per la gestione con la Regione

Guardi, Gualtieri nel suo programma parla solo di accordi da stringere con la Regione. Parla di accordi, sportelli, consigli e 18 piani da stendere. Ma se tu non hai le idee chiare su cosa, come farlo, quanti soldi spendere e in quanto tempo, allora non hai in mano un programma elettorale.


Anche Michetti recentemente ha sollevato la necessità di riforma della governance, sottolineando come i privati presentarono nel 2016 una proposta per prendere in mano la gestione della linea. Lei come vede una partecipazione dei privati?

Innanzitutto non vorrei che ci fosse confusione: prima di aprire a qualsiasi forma di partecipazione privata è fondamentale la riforma della governance. Il Comune deve essere in grado di pianificare il servizio e vigilare sulla qualità attraverso un’agenzia unica della mobilità. Oggi fa tutto Atac: si pianifica il servizio, lo gestisce ed infine restituisce la qualità erogata attraverso la sua carta dei servizi. Ma se il controllato fa pure da vigilante di sé stesso, è naturale che si verifichino situazioni assurde dove sulla carta i voti al servizio sono alti, ma in realtà per i pendolari è pessimo. 


L’assessore ai trasporti Pietro Calabrese (M5S) l’ha recentemente attaccata perché lei avrebbe copiato il programma elettorale attingendo dal Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) redatto durante la consiliatura Raggi. Come risponde?

[ride] Sì, come no. È notorio che io abbia copiato quasi tutti i programmi dalla Raggi… Se la Raggi mi volesse come assessore al prossimo mandato ne sarei felice.


Quindi vince la Raggi?

Ma figuriamoci, sto scherzando. Il dato vero, guardando ai 5 anni appena trascorsi, è che non solo non è stato fatto nessun investimento infrastrutturale, ma neanche la famosa funivia tanto cara alla Sindaca. Non è stato progettato neanche un chilometro di metropolitana, tant’è che la Raggi all’inizio era anche contraria a proseguire la linea C. Aggiungo che questa assenza di programmazione si riverbererà su questa e le successive amministrazioni, chiunque vinca. Non c’è alcun lavoro dal quale il nuovo sindaco potrà ripartire. 


Il PUMS tuttavia esiste è quasi ad un passo dall’approvazione definitiva.

Vede, io non penso che quando arriva un nuovo sindaco bisogna disfare ciò che è stato fatto dal precedente perché faceva parte di un altro partito. Qui c’è un problema, anche se si è fatto un piano, non è stato fatto niente in termini di gare di appalto. E questo riguarda non solo le nuove infrastrutture, ma anche la gestione di quelle esistenti: il tram 2, il filobus della Laurentina, i 425 milioni per le metro A e B, la Raggi non ha fatto nulla!

Ad esempio i treni della Roma-Lido sono stati fermati perché la Raggi non è stata in grado di far partire per tempo la gara di manutenzione dei convogli. E questo problema coinvolgerà a breve anche le metropolitane A e B.


A proposito di metropolitane, c’è Gualtieri che propone di prolungare l’orario del servizio almeno nei week end

Ecco, per l’appunto. Gualtieri può pure dire quello che vuole, ma se abbiamo che la metro A andrà in revisione e per almeno 2 anni dovrà chiudere alle 21:00, sta facendo promesse irrealizzabili. Figuriamoci, pure io sono favorevole ad una proposta del genere, ma non la faccio perché sono consapevole dei lavori indifferibili da affrontare.


Ultima domanda: nel PUMS c’è la trasformazione della Roma-Lido in metro E e la diramazione per l’aeroporto di Fiumicino. Cosa ne pensa?

Siamo assolutamente d’accordo, tant’è che lo abbiamo messo nel nostro programma elettorale e ne abbiamo quantificato il costo. Purtroppo, c’è da dire, che l’assessore ai trasporti regionali Mauro Alessandri si è messo di traverso. Anche qui, sono molto netto sulle responsabilità della Raggi, ma bisogna dire le cose come stanno: so per certo che a Gualtieri viene un coccolone ogni volta che si nomina Zingaretti. Sulla Roma-Lido ci sono delle responsabilità di 8 anni di governo Zingaretti che è impossibile ignorare.





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2 Commenti

Lulio ha detto…
Perchè creare una nuova società, quando già ne esiste una che fa tutto?
Steve68 ha detto…
Ma infatti non verrà creata una nuova società. La Roma-Lido, come esercizio, passerà nel gennaio 2022 dall'ATAC alla COTRAL, società della Regione Lazio, proprietaria della ferrovia.