Atac, troppi roghi di autobus, nuovo sistema antincendio

Atac, troppi roghi di autobus, nuovo sistema antincendio


Dopo un rogo senza fine, Atac ha deciso di tentare di porre rimedio ai Flambus ed ha deciso di indire una gara per selezionare un sistema antincendio per le vetture. Meglio tardi che mai


L’Atac ha indetto una nuova gara per selezionare un sistema antincendio per i suoi mezzi, in seguito ai 23 roghi dello scorso anno.

Non si bada a spese: un milione e 175 mila euro sono stati messi sul tavolo per installare l’impianto su 366 mezzi.

Non si tratta della prima grande spesa dell’azienda al riguardo. Già nel 2018 397 autobus sono stati forniti di sistemi antincendio per una cifra pari a un milione e 200 mila euro.

Nell’anno appena concluso, l’Atac ha perso ben 15 mezzi per incendio a bordo.

Una nota al comunicato: siamo lieti che i sistemi antincendio vengano sostituiti, naturalmente concordiamo un po' meno con le cifre in libertà che leggiamo nel comunicato






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2 Commenti

Anonimo ha detto…
Mah, secondo me più che applicare impianti antincendio occorrerebbe indagare a fondo sulle cause che provocano il fenomeno, il quale tra l'altro non sembra essere circoscritto ad una marca o modello, ma pare riguardare diversi tipi di veicoli. Inoltre mi sembra assurdo che veicoli moderni come questi non abbiano rivestimenti, arredamenti e quant'altro realizzati con materiali autoestinguenti (per confronto, i treni FIREMA E84 della Roma Nord già li avevano dal 1986...). In ogni caso, la prima cosa da fare è quella di migliorare la manutenzione su tutto il parco veicoli, ma questo discorso (fondamentale per garantire efficienza e sicurezza al veicolo e a chi vi è sopra) pare non essere al centro dell'attenzione, qui a Roma...
Anonimo ha detto…
Tra l'altro, non so quanto valga la pena dotare di impianto antincendio le vetture che ormai sono verso la fine della loro vita operativa, come ad esempio i Cityclass Cursor o i Mercedes Citaro. Anche perchè un autobus, solitamente, non è un veicolo particolarmente longevo, come il tram o il treno, quindi applicare impianti di un certo costo a veicoli che saranno, prossimamente, sostituiti non credo abbia molto senso. Al limite, lo si potrebbe applicare ai più recenti Irisbus Citelis (se già non lo hanno), ma a vetture meno recenti mi pare, appunto, poco conveniente. Casomai, come ho già detto, occorrerebbe capire il reale motivo per cui accadono questi fenomeni, intervenendo così non sull'effetto, ma a monte, cioè sulla causa.