Flambus: la battaglia sui numeri

Flambus: la battaglia sui numeri


Dato che siamo in tema di incendi, approfondiamo l'argomento, anche dato il recente comunicato Atac che a nostro avviso stride un po' con la realtà



Apprendiamo dal sito ufficiale Atac che nel corso di questi ultimi anni abbiamo raccontato una marea di cazzate! I Falmbus sono in rapida diminuzione, il totale degli episodi di incendio nell'anno in corso risulta inferiore di circa il 60% rispetto al 2018.

Leggiamo il comunicato:

"In relazione a notizie riportate da un giornale, che titola su 144 bus Atac distrutti dagli incendi negli ultimi tre anni, Atac precisa che i casi documentati di bus distrutti a causa di incendi, dal primo gennaio 2017 ad oggi, sono in tutto 38.

Atac sottolinea che ad oggi, aldilà dei casi distruttivi, il totale degli episodi di incendio nell'anno in corso risulta inferiore di circa il 60% rispetto a quanto osservato nell´anno scorso"

In altre parole il comunicato ufficiale Atac sostiene che gli incendi ai bus dal 1° gen. 2017 ad oggi (6. nov. 2019) sono solo 38, ma nelle carte consegnate ai Giudici per il Concordato preventivo, gli incendi dichiarati dal 1° gen. 2017 al 31 ott. 2018 sono: 46+40+tutti quelli fino a oggi (almeno +29)


Altra considerazione sulla frase: "Aldilà dei casi distruttivi": in pratica ci dicono che 38 bus sono semplicemente un po’ bruciacchiati, mentre si escludono gli incendi che hanno completamente distrutto il mezzo. 

In realtà i casi "distruttivi" (bus completamente inceneriti) o comunque non recuperabili che abbiamo registrato sono:

  • 12 nel 2017
  • 15 nel 2018
  • 14 nel 2019 fino ad ora 6.dic.

In totale: 41

Alleghiamo un'immagine esaustiva di caso distruttivo (secondo noi)



Dicevamo secondo noi, perchè è evidente che Atac non possa permettersi di sparare dati a caso, soprattutto ai giudici, ma non riusciamo a comprendere quale sia il metro di misura

Post scritto grazie alla pazienza ed alla raccolta dati di Mercurio Viaggiatore







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2 Commenti

Anonimo ha detto…
Qui non è più, ormai, una questione di numeri o di comunicati pieni di chiacchiere di proforma. La questione è che l'ATAC, se ne è in grado, dovrebbe cercare di indagare a fondo sulle cause reali di questo fenomeno e porvi, per quanto possibile, rimedio, finendola di infarcire i comunicati di luoghi comuni, come "il parco mezzi ha una certa età" o cose di questo genere (non è quello il problema di fondo). Ma qui mi pare la stessa situazione, per certi aspetti, del "problema affidabilità treni serie MA200": non ci si decide ad andare a fondo per risolvere il problema alla radice.
Anonimo ha detto…
Da bambino mi ricordo i cari autobus Lancia Esagamma 718 in dotazione all'ATAC, ai quali ero molto affezionato, e che ricordo con tanta nostalgia, perchè avevano un fascino particolare, impossibile da capire per chi non li ha conosciuti (furono tolti dal servizio nel 1984-85, con l'arrivo degli IVECO Effeuno). A onor del vero, non furono un modello molto riuscito, e soffrivano di surriscaldamento del motore talvolta, nei mesi estivi, ma non mi risulta andassero mai a fuoco, nonostante avessero un motore particolare, di derivazione nautica, che mal si adattava su un veicolo stradale...eppure, a fuoco non andavano. E lo stesso posso dire di altri modelli di autobus degli anni settanta (FIAT 410, 418, 421, ecc.). Boh.