“Trastevere.Grazie Virginia per la tua continua opera di distruzione di Roma.Che tu sia maledetta, attendiamo il tuo decesso”
Subito il Movimento 5 Stelle romano, a cui hanno fatto eco tutti gli assessori e i consiglieri pentastellati, ha bacchettato: “Vergognoso imbarbarimento, augurano la morta e Virginia Raggi. Gli autori ignorano le procedure previste per la messa in sicurezza provvisoria degli scavi e che il 1° municipio è amministrato dal PD”.
Tutto ok? Assolutamente no!
È piuttosto evidente che la violenza della pagina “san pietrina” sia da condannare senza se e senza ma, tuttavia la risposta grillina, anziché spegnere le fiamme, non ha fatto altro che alimentare l’odio e la divisione, sottintendendo che le minacce debbano essere indirizzate all’amministrazione Piddina del primo Municipio.
“Gli autori ignorano le procedure previste per la messa in sicurezza provvisoria degli scavi.”. Solo questo andava scritto (anche perché, volendo essere bacchettoni sulla semantica, altrimenti vuol dire che nei municipi grillini la sicurezza provvisoria degli scavi non viene effettuata).
Ancor più preoccupante è la risposta che Virginia Raggi ha riservato sulla sua pagina personale, rivolgendosi ai signori dei “san pietrini” con fare sarcastico, come fosse una una cinquantenne buongiornista qualsiasi.
Peccato che chi parla è il primo cittadino, il sindaco della Capitale del nostro meraviglioso Paese. Una personalità che dovrebbe essere pacifica, ragionevole, comprensiva, di contro all’imbarbarimento.
È insolito doverlo ricordare, ma la giustizia di fa nei tribunali, non alimentando il sarcasmo e rispondendo all’odio con l’odio sul web.
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