Il paradosso delle nuove tramvie

Il paradosso delle nuove tramvie

La cura del Ferro - Uno scenario delineato da Enrico Stefàno nel mostrare i progetti presentati da Roma Capitale al Ministero dei Trasporti di Toninelli che rappresentano un importante passo in avanti per la mobilità su ferro di Roma



Una tramvia su via dei Fori Imperiali che consentirebbe di raggiungere la stazione Termini tramite via Cavour.

Un’altra – TVA (Termini Vaticano Aurelio) – che colleghi Prati a Termini riprendendo e aggiornando il progetto definitivo risalente alla fine degli anni ’90.

Sono questi i progetti su ferro presentati da Roma Capitale al Ministero dei Trasporti di Danilo Toninelli.

Ad annunciarlo è Enrico Stefàno, presidente vicario dell’Assemblea Capitolina e punto di riferimento dei progetti della mobilità dell’amministrazione Raggi, che martedì scorso ha depositato una delibera di indirizzo firmata da altri sei consiglieri del M5S.

Per approfondire: Tram - Abbiamo un problema

I progetti presentati – “compatibilmente con le risorse tecniche, economiche e strumentali a disposizione” – rientrano nel piano del PUMS e rappresentano un importante passo in avanti per la mobilità su ferro della Capitale.


Novità che potrebbero portare anche a stravolgimenti della viabilità del centro di Roma difficilmente immaginabili fino a qualche anno fa. Stefàno, infatti, seppur non il beneficio del dubbio e bollando la prospettiva come non utopistica, parla chiaramente di una pedonalizzazione totale di Piazza Venezia.

Uno scenario in cui uno dei luoghi simbolo della città e del Paese verrebbe liberato definitivamente da auto e motorini.

Nella rete le reazioni all’annuncio di Stefàno sono molto diverse tra loro. Se c’è chi plaude alla possibilità di vedere Piazza Venezia senza macchine, c’è pure chi considera l’idea una briciola rispetto allo sviluppo su ferro di cui avrebbe bisogno una città come Roma.

“Benissimo ma il problema è sempre uno, le metro?” riassume Ulderico Sconci di Salviamo la Metro C e come lui tanti utenti che – pur contenti della novità – ribadiscono la necessità di pensare anche alla B1, al progetto della Metro D.

E alla situazione della Metro C, con frequenze ancora lontane da quelle di una metro rapida ed efficiente.

Da Radio Colonna

Questo l'impegno di Enrico Stefàno, presidente della Commissione Mobilità della Capitale






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