MetroForDummies – Perché e come chiude la metro A

Perché e come chiude la metro A


Ci siamo, a 40 anni di esercizio, la linea A della metropolitana è pronta per rifarsi il look. Gli interventi di manutenzione, descritti in maniera breve ed efficace già dal comitato MetroXRoma, riguarderanno entrambe le linee da qui al 2024 a tutto tondo, con maggiore impatto sulla tratta storica della linea A Anagnina-Ottaviano.


Già ad agosto, è stato preannunciato da questo blog, la metro arancione chiuderà per lasciare spazio ai lavori in corso. Abbiamo deciso quindi di compilare un foglio di FAQ, le frequently ask question dei pendolari.


È già la terza volta che la linea A chiude nel giro di pochi anni, perché?

Negli ultimi anni sono stati aperti e chiusi a più riprese più cantieri di lavoro per svariate ragioni. Ad agosto 2011 la metro chiuse tra Termini ed Anagnina (poi Arco di Travertino) per consentire la posa dei ponti Essen: le strutture di sostegno dei binari furono installate all’altezza di San Giovanni per assicurare la stabilità durante lo scavo delle gallerie della linea C. 

Nell’agosto dell’anno successivo fu la volta della tratta Ottaviano-Termini per l’esecuzione dell’AMLA (un programma di ammodernamento integrato realizzato solo in parte) tra Flaminio e Lepanto.

Nel 2015 fu la volta dei primi lavori di sostituzione dei binari, limitatamente a pochi chilometri tra San Giovanni e Flaminio in vista del Giubileo.

Infine del 2017, l’ultima chiusura annunciata solo pochi giorni prima fu causata dalla rimozione delle strutture provvisorie Essen.

Complessivamente quindi negli ultimi 10 anni si è intervenuti solo una volta direttamente sull’infrastruttura. 

I lavori che verranno eseguiti riguarderanno la sostituzione totale delle tre componenti base dell’infrastruttura: pietrisco ballast, binari, rete elettrica.

Questi lavori non potevano essere fatti di notte o riducendo l’orario di servizio?

Poiché si interverrà materialmente sulle componenti fondamentali della via di corsa, ci saranno intere giornate in cui la linea sarà materialmente interrotta. 

Per citare un esempio, la sostituzione del ballast richiede la movimentazione di diverse tonnellate di materiale che può essere caricato sui camion solo al deposito Osteria del Curato. 

È plausibile quindi che lo spostamento di tonnellate di pietre per chilometri di metropolitana non possa avvenire in una sola notte.

La linea chiuderà a tratti o completamente?

Non sono ancora note le modalità di chiusura della linea. La configurazione dei binari consente tuttavia di suddividere la metropolitana in 5 tratte: Anagnina-Arco di Travertino, Arco di Travertino-San Giovanni, San Giovanni-Termini, Termini-Ottaviano, Ottaviano-Battistini, a meno di interventi specifici sugli scambi. 

È possibile quindi che la chiusura possa essere a tratte per evitare di attivare servizi di bus sostitutivi troppo impegnativi.

Con l’attivazione delle navette sostitutive ci saranno disagi?

È evidente che gli autobus saranno meno prestanti della ferrovia sotterranea. C’è inoltre da considerare che la richiesta di navette e le ferie degli autisti porterà inevitabilmente a riduzioni di servizio sulla rete autobus ordinaria. 

C’è inoltre da considerare che gli autobus in uso, solitamente fermi ad agosto per consentire la manutenzione, potrebbero guastarsi progressivamente a lungo andare, determinando un ulteriore calo della produzione nell’inverno del 2019. 

Un eventuale ritardo dei 227 autobus Consip potrebbe essere in tal senso determinante.

Alla fine almeno il servizio migliorerà?

Gli interventi su ballast, binari e filo di contatto saranno eseguiti sulla sola linea Ottaviano-Anagnina, ormai attiva da 40 anni: si tratta dunque innanzitutto di lavori necessari per la prosecuzione sicura dell’esercizio. 

È evidente che, unitamente alla revisione generale dei treni che verrà attuata parallelamente, complessivamente si avrà una riduzione del numero di guasti ed interruzioni del servizio.






Di Carlo - TreninoBlu è un ragazzo, uno studente, un cittadino di Roma appassionato di trasporto pubblico che mal sopporta l'inefficienza e la mancanza di idee per la mobilità. Per informazioni o segnalazioni carloandrea.tortorelli@odisseaquotidiana.com




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3 Commenti

Anonimo ha detto…
Mah, a me non risulta che la metropolitana di Milano (di gran lunga più efficiente di quella romana) abbia mai chiuso un intero mese per rifare l'armamento. Il problema è che, quando per anni la manutenzione è ridotta ai minimi termini, dopo devi per forza chiudere per rifare tutto completamente (andazzo ormai tipico di Roma...).
Per quanto riguarda i convogli, quando la linea era nuova, furono ordinate 152 elettromotrici (le MA.001-152) anche tenendo conto che il 20% circa del parco si deve sempre considerare fermo per manutenzione. Oggi no: il politico di turno inaugura treni nuovi e poi se ne frega, tanto l'onere della manutenzione andrà ai loro successori...e quindi stesso discorso: ora tutti i treni hanno bisogno della revisione generale, la quale andava eseguita con scadenze regolari, ossia treno per treno, senza aspettare che l'intero parco ne abbia bisogno e diventi una necessità inderogabile.
Mi fanno ridere, poi, quando si parla di "miglioramento del servizio": ma per favore. Uso la metropolitana A fin dalla sua apertura (16 febbraio 1980) e non ha mai funzionato bene veramente, neanche i primi tempi, a cominciare dai promessi treni a sei vetture, che sono stati a quattro per anni e anni...figuriamoci oggi. A parte che l'incremento di traffico ormai consiglierebbe di trasformarla a guida automatica, come la C, se veramente la si volesse potenziare.
Anonimo ha detto…
A proposito del gestore della metro A, ossia l'ATAC, ho trovato interessante questa notizia, che forse occorrerebbe commentare:

https://www.autobusweb.com/lanticorruzione-contro-la-proroga-del-contratto-di-servizio-ad-atac/?fbclid=IwAR23AqI8DfX--Y-85C3kcO93h6SkGq0VBkK0E5Xtfir2ujbBY8o4DOSOshg
Anonimo ha detto…
Sì approfitterà anche per un leggero restyling delle stazioni più ammalorate (le muffe e le infiltrazioni delle stazioni Flaminio, Vittorio Emanuele e San Giovanni vengono ormai fotografate dagli americani come reperti storici)?