La congestion charge avrebbe solo una valenza simbolica

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Ricevo e pubblico: Fino a che il trasporto pubblico a Roma non sarà degno i romani vivrebbero la congestion charge come l'ennesima tassa inutilmente imposta. La nostra risposta


Abbiamo ricevuto ad una delle nostre mail questa considerazione a proposito della congestion charge, argomento di cui abbiamo parlato spesso ultimamente


Premesso che ho fatto un master alla Bocconi in infrastrutture, trasporti e logistica, non c'è bisogno di una particolare specializzazione nel settore per capire che non è attualmente possibile applicare questa misura in una città come Roma.

Infatti la capitale italiana, a differenza di città come Milano e Londara, non propone alternative credibili al mezzo di trasporto privato per il semplice fatto che la rete metropolitana non copre la maggior parte del territorio urbano, a differenza delle altre realtà citate come esempio, bensì una minima porzione dello stesso.

Finché la linea C non arriverà a Roma nord, non sarà prolungata la B a Casal Monastero e Bufalotta e non sarà completato l'anello ferroviario, una congestion charge avrebbe solo una valenza simbolica, priva di ricadute positive sulla mobilità ma, al contrario, penalizzante per i poveri automobilisti romani che la vivrebbero (giustamente) come l'ennesima tassa inutilmente imposta.


Per dare una risposta, facciamo nostra una considerazione di Enrico Stefàno al riguardo:

Sovente quando si parla di riforme importanti per decongestionare questa città e ridurre l'inquinamento e gli incidenti stradali come la sosta tariffata, la ZTL o la congestion charge le prime obiezioni che vengono poste sono "si ma prima potenziate i mezzi pubblici".

Più volte ho risposto affermando che i mezzi pubblici non saranno mai "potenti" finchè dovranno condividere i (pochi) spazi di Roma con le automobili private. Più congestione significa per gli utenti tempi di percorrenza più alti, quindi passaggi più diradati alle fermate e sopratutto meno certi, dato che nessuno può prevedere con precisione le variabili del traffico.

Vuol dire inoltre per il soggetto gestore maggiori costi. Minore è la velocità, più aumenta il consumo di carburante, l'usura dei componenti, e peggiore diventa la qualità del lavoro del personale.

In occasione della sperimentazione che ha visto nel periodo natalizio l'allungamento dell'orario della ZTL Centro Storico dalle 18 alle 19, ho chiesto ai nostri amici di Roma Servizi per La Mobilità di confrontare i tempi di percorrenza di una delle tante linee che percorrono l'asse Nazionale - Corso Vittorio, scegliendo il 64, nel periodo precedente e durante la sperimentazione.



I dati (che si riferiscono solo al tratto citato all'interno della ZTL) parlano da soli. Diversi minuti in meno per percorrere quel (relativamente) breve percorso. Minuti che vanno moltiplicati per le decine di corse del 64, cui vanno aggiunte le altre linee: 60, 40, 170 ecc.

Discorso simile si potrebbe fare per una corsa in taxi, con il risultato che sarebbe un costo più basso per l'utente.

Il risultato finale quindi sono ore, e milioni di €, risparmiati ogni anno. Meno rumore, meno smog, meno stress e maggiore qualità della vita e sicurezza.


Se ne vogliamo parlare insieme, puoi utilizzare il box qui sotto,oppure una qualsiasi delle nostre mail.






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