Il TAR del Lazio ha rimandato all'Europa la causa dell'AGCM.
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Secondo il collegio che ha valutato il caso, il TAR non dispone della competenza sufficiente per valutare il caso, è stato rinviato all'attenzione della Corte di Giustizia europea.
Secondo il Dlgs 201/2022, l'ultimo decreto di riorganizzazione della disciplina dei servizi pubblici locali, l'affidamento in house providing resta una possibilità residuale, benché legittima, rispetto alla messa a gara dei servizi: affidamento in house che deve essere legittimato da una relazione che giustifichi la convenienza per l'amministrazione locale rispetto ad una gara.
In sede di redazione del nuovo contratto l'Amministrazione Capitolina ha rispettato il dettame legislativo prima di affidare ad Atac il servizio di trasporto pubblico locale: l'AGCM ha tuttavia ritenuto gli argomenti della relazione poco convincenti e fondati su ipotesi di miglioramento del servizio irrealistiche.
Da qui ne è scaturito il ricorso al TAR del Lazio, adesso rinviato alla Corte europea: si tratta solo dell'ultima iniziativa dell'AGCM avversa ad Atac, che lo stesso assessore Patanè aveva definito come un "accanimento singolare".
Sarà , dunque, l'Europa a dover valutare se il trasporto pubblico locale (non periferico) di Roma poteva essere affidato ad Atac o doveva essere messo a gara.
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