Storia del nome di una linea che sa solo quello che non è.
| Se ti piace il nostro lavoro, allora supportaci, basta un caffè! |
Non una linea, ma una semplice diramazione, la linea “B1”
della metropolitana di Roma sin dall’inaugurazione ha sofferto la “sindrome del
nome sbagliato” che ha toccato anche le stazioni della linea C, comprese quelle
future nel Centro Storico.
Inizialmente chiamata linea B, come riportano le rare
fotografie a ridosso della fine dei lavori, il ramo Bologna-Conca d’Oro – poi Jonio
– della metro B1 è stato l’ennesimo esempio delle nomenclature errate di alemanniana
memoria.
![]() |
| La stazione Conca d'Oro prima del cambio di nome della B1 |
Non stupisce, dunque, che nelle smanie di protagonismo l’anonima
diramazione della metro B sia stata battezzata “metro B1”: un nome che in sé e
per sé non ha senso, a meno che non si fosse rinominato il ramo
Bologna-Rebibbia “metro B2”, portando ulteriori complicazioni sulle mappe che
sarebbero divenuti dei veri e propri codici fiscali (immaginiamo la mappa della
“metro B1/B2”).
E visto che le stazioni della metro B1 cascano a pezzi e
ormai molti pittogrammi sono stati cancellati dal trascorrere del tempo, l’occasione
dell’apertura della metro C a Colosseo – e la conseguente necessità di
ristampare tutte le mappe interne al trasporto capitolino – è perfetta da
cogliere per un rebranding della metro B, che appunto solo così si deve
chiamare in tutte le sue stazioni e articolazioni.
Chissà se questa opportunità, che si ripresenterà solo nel
2033 con piazza Venezia, sarà colta dalla nostra amministrazione locale.
| Odissea Quotidiana è su Google News - Se vuoi restare sempre aggiornato clicca qui e seguici selezionando sulla stellina in alto a destra |


0 Commenti