C’è il primo ok per la riforma costituzionale.
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Il Consiglio dei Ministri ha approvato il DDL per l’attuazione della riforma di Roma Capitale, con l’attribuzione di poteri speciali attesa da più di 20 anni.
Secondo il testo al Sindaco verranno trasferite competenze
per il governo del territorio, tra i trasporti su cui il primo cittadino
potrebbe legiferare.
Nella pratica Roma Capitale dovrebbe essere inserita come un
ente a parte, alla stregua dello Stato, le Regioni, le Provincie e le Città Metropolitane,
nell’articolo 114 della Costituzione attraverso la stesura di due commi: uno
per l’elenco di materie di competenza esclusiva, uno per le materie di
competenza competente con la Regione Lazio.
Il tutto attraverso adeguati trasferimenti di fondi. Nel
caso del trasporto pubblico locale, ad esempio, Roma Capitale siederebbe nella
conferenza Stato-Regioni, ricevendo la quota parte del Fondo Nazionale
Trasporti direttamente dallo Stato e senza l’intermediazione della Regione
Lazio.
L’iter della Legge Costituzionale prevede 4 letture tra
Camera e Senato e l’approvazione attraverso la maggioranza qualificata. Un passaggio,
dunque, non banale e sicuramente laborioso per mettere d’accordo tutte le forze
politiche, ma la premier Meloni sarebbe intenzionata per rendere operativa la
norma all’inizio del 2027.
In quel periodo le elezioni amministrative della Capitale
coincideranno con quelle nazionali: da una parte la premier pronta a rivendicare
il lavoro fatto per Roma, quando da consigliera nel 2010 chiedeva maggiori
poteri per la città, dall’altra la mancanza di un candidato locale forte potrebbe
consegnare nuovamente l’Urbe a Gualtieri.
Insomma, qualora la riforma passasse, a Roma si aprirebbe
una stagione politica certamente interessante.
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