Tra le ristrettezze del bilancio comunale e i fondi nazionali concentrati sul ponte sullo Stretto, Roma potrebbe attivare una linea di finanziamento alternativa.
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Già nel recente passato l'assessore Patanè si era sbilanciato su come la linea D potesse essere finanziata mediante un mutuo europeo, idea poi paventata anche per il nuovo segnalamento della linea B e per il successivo prolungamento a Settecamini.
Nel 3° rapporto alla città presentato recentemente dal sindaco Gualtieri si è tornati a parlare di linea D, ma anche del prolungamento della linea A a Torrevecchia, la cui progettazione è stata affidata mediante gara, e dell'ulteriore estensione a Monte Mario per la quale Roma Metropolitane ha consegnato il documento di fattibilità delle alternative progettuali (DOCFAP). Altro prolungamento citato è quello della linea B a Casal Monastero, nella configurazione originale a 3 stazioni (Torraccia, San Basilio e Casal Monastero).
Il tutto è finalizzato alla richiesta di finanziamento di queste opere, che difficilmente troverà adeguata copertura nel bilancio statale, sempre più assorbito dal ponte sullo Stretto di Messina.
Da qui la possibilità , riportata esplicitamente nelle slide del rapporto per Casal Monastero e linea D, di ricorrere ad un prestito della BEI.
Molto, secondo noi, sarà definito dalla quota di rifinanziamento del fondo nazionale del Trasporto Rapido di Massa nella cornice della Legge di Bilancio 2025. Un fondo storicamente inadatto per opere impegnative come le metropolitane, ma che servirà a comprendere l'orientamento del Governo sul tema della mobilità sostenibile. Di conseguenza Roma Capitale deciderà come muoversi, se richiedendo finanziamenti nazionali o europei
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