Roma, il tram che deraglia sempre

Roma, il tram che deraglia sempre


Dopo il quarto "svio" nel giro di un anno gli utenti sono in rivolta. “La manutenzione dei mezzi pubblici a Roma è un disastro ovunque”. Viaggio-inchiesta su una delle linee peggiori della Capitale



“La manutenzione dei mezzi pubblici a Roma è un disastro ovunque”. Lo dice, senza giri di parole, Francesco Filippi, professore di Trasporti e logistica nella facoltà di Ingegneria civile della Sapienza.

Dopo lo svio, due giorni fa, di un tram della linea ferroviaria urbana Termini-Centocelle — quarto episodio da dicembre scorso — il docente spiega quali possono essere le cause: “Se c’è poca manutenzione, il binario si può rompere o può subire dei cedimenti sulla massicciata man mano che diventa più sollecitato. 

Ma si può rompere anche il bordino del treno. O, addirittura, possono danneggiarsi gli assi: e da questo potrebbero scaturire incidenti gravissimi, come quello che avvenne nel 2009 a Viareggio, quando un treno deragliò innescando una serie di esplosioni ed incendi”.

Insomma: che siano treni o binari, tutto sta nella manutenzione costante e precisa. “Sui binari della Termini-Centocelle, per esempio, è stata effettuata nel 2017”, spiega Carlo Andrea Tortorelli, ingegnere dei Trasporti impegnato anche col blog Odissea Quotidiana, che ogni giorno raccoglie e racconta le disavventure degli utenti del trasporto pubblico locale. 

“Eppure, inspiegabilmente, continuano a registrarsi svii: l’1 dicembre e il 30 dicembre del 2019, il 21 luglio e il 31 agosto del 2020”.

La tratta Termini-Centocelle, che traghetta circa 15mila passeggeri al giorno (e trasportava anche 40/50mila passeggeri quando arrivava a Giardinetti), è quel che resta dell’”antica” Roma-Gennazzano, inaugurata il 12 giugno del 1916. 

Ad oggi la ferrovia è anche oggetto di prolungamento (con finanziamenti ad hoc da parte del ministero dei Trasporti): il progetto prevedere una prima riattivazione fino a Giardinetti e poi il prolungamento fino a Tor Vergata. 

“Ma prima ci sarebbe da sistemare quel che c’è già — tuona Alessio Reiti, studente del liceo Kant, servito proprio dalla linea ferroviaria —. Già prima del Covid gli alunni che si muovevano abitualmente col tram avevano problemi: viaggiavano ammassati. 

E ora, tra problemi e distanziamenti, siamo preoccupati”. Il 17 giugno in Comune, infine, è stata approvata all’unanimità una mozione, la 220 del 2020, presentata dalla consigliera Svetlana Celli (lista civica RomaTornaRoma), contenente l’indirizzo di riapertura della tratta Centocelle-Giardinetti, ormai sospesa da cinque anni (in concomitanza con l’avvio della metro C): il suo valore è solo formale, certo, “ma certifica la necessità e l’utilità di ammodernare l’intera ferrovia e di riaprire la tratta fino a Giardinetti, facendo così in modo che metro C e ferrovia urbana si supportino”, aggiunge Tortorelli. 

“L’alternativa alla ferrovia, ad oggi — denuncia Federico Patania, utente — è il bus 105: che al primo disservizio si riempie, altro che distanziamento. E con la riapertura delle scuole sarà ancora peggio”.

da Repubblica





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