Calabrese: volontà Giunta Raggi è che Atac resti pubblica

Calabrese: volontà Giunta Raggi è che Atac resti pubblica


L'Assessore alla mobilità di Roma incassa la notizia della sentenza del Tar che ribalta l'esito del referendum sulla liberalizzazione del trasporto pubblico, ma puntualizza che la volontà del Comune è contraria a quanti - il 16% - dei romani ed è che "Atac resti pubblica e offra un servizio sempre migliore ai cittadini"



“La nostra volontà politica è sempre stata quella di rilanciare Atac e mantenerla saldamente in mano pubblica. 

Per questo abbiamo rinnovato all’azienda l’affidamento del servizio di trasporto pubblico di Roma, scegliendo la strada del concordato per salvare la società e il lavoro dei suoi oltre 11 mila dipendenti”. 

Lo sottolinea l’assessore capitolino ai Trasporti Pietro Calabrese. “Siamo sempre stati contrari alla privatizzazione di Atac. Continuiamo a esserlo anche dopo la decisione del Tar Lazio che ha accolto il ricorso del Comitato promotore del referendum che proponeva questa di affidare ai privati il trasporto pubblico della Capitale”, continua Calabrese. 

“Dunque, avrebbe vinto il ‘Sì’ – ammette l’assessore. 

I risultati delle consultazioni popolari vanno sempre rispettati. Tuttavia, va ricordato che il referendum è solo consultivo e quindi non incide sulle scelte già compiute. 

Va ricordato che l’affluenza è stata solo del 16,4%. E va ricordato che i comitati per il ‘No’ hanno sostenuto l’astensione che poi è risultata maggioritaria. 

È stata dunque una minoranza di cittadini ad aver espresso una posizione contraria alla nostra idea di trasporto pubblico. 

Idea che politicamente rivendichiamo e confermiamo: vogliamo che Atac resti pubblica e offra un servizio sempre migliore ai cittadini”, conclude.

Da AskaNews




Iscriviti alla newsletter! Se desideri rimanere aggiornato, inserisci il tuo indirizzo email.

* indicates required
Email Format


Posta un commento

5 Commenti

Anonimo ha detto…
Credo che il tizio non abbia ancora capito che il referendum non era sul privatizzare o meno ATAC, ma sul mettere o meno a gara il servizio...tanto la questione è che questa specie di azienda andava fatta fallire e si ricominciava dall'inizio, ma non lo si è voluto fare per vari motivi, perciò teniamocela, tanto non cambierà mai nulla in questa disgraziata città...
Anonimo ha detto…
I politici che "governano" Roma adesso dovrebbero segnarsi di dare una letta ad un piccolo volumetto intitolato: "La crisi DELL'ATAC, le scelte sbagliate, le soluzioni possibili", scritto da un ex assessore alla mobilità romana. Si trova facilmente su internet: si degnassero almeno di dargli un'occhiata...
Unknown ha detto…

Seguo le problematiche del TPL da quaranta anni, prima per passione e incarichi politici, da qualche anno per lavoro. Credo che la strada maestra da seguire sia quella per cui il pubblico (nel caso di Roma: il Comune) programmi i servizi, li metta a gara ed effettui controlli rigorosissimi sul rispetto dei capitolati; la gestione "operativa" del servizio va lasciata a imprenditori privati. Se qualcuno dovesse obiettare "ma le cose vanno male anche a Roma TPL che è privata" rispondo: è perché il Comune non ha controllato o ha controllato male.



Anonimo ha detto…
Si può trovare, ad esempio, qui:

http://www.romafaschifo.com/search?q=crisi+dell%27atac

Onorevole, legga il link dianzi postato che le converrebbe, così imparate qualcosa di come stanno le cose.
Anonimo ha detto…
Ad Unknown: esatto, concordo. Infatti, l'ATM di Milano è una azienda con lo stesso assetto giuridico dell'ATAC ma, a differenza di quest'ultima, funziona, tanto è vero che co-gestisce perfino la metropolitana di Copenaghen.