Metro C: Ma orgogliosi “de che"?

Metro C: Ma orgogliosi “de che"?


"Linea C: orgogliosi “de che”? C’è poco da essere orgogliosi, il progetto della metro C contiene errori di tracciato in almeno tre tratti”. Non tutti sono d’accordo con il considerare la Metro C come il futuro del trasporto pubblico della Capitale, vediamo perché




Una metropolitana con il percorso sbagliato porta ben poco beneficio, se non si rivede il percorso, la metro C sarà un enorme disastro per Roma. 
Tutto il 2019 della Metro C

  1. Nel tratto Alessandrino-Pantano il tracciato della metro C è previsto lungo la Via Casilina al posto della ferrovia Roma-Pantano anziché aggiungersi ad essa con un tracciato distinto, invece che coincidente, facendo così mancare alla cittadinanza un decisivo beneficio da questi enormi lavori che dureranno circa un decennio, e che forniranno forse una nuova struttura di trasporto, ma demolendone, contemporaneamente, un'altra.

    Una nuova metropolitana deve aggiungersi alle linee su ferro esistenti, non eliminarle, altrimenti è inutile.

    É assurdo sfasciare una valida infrastruttura su ferro già esistente per rifarne un’altra nello stesso posto pochi metri più sotto.

    E lasciando invece non servita l’area di Tor Vergata.

    Nel detto tratto Alessandrino-Pantano non c’è bisogno di nessuna metropolitana, perché, come si è detto, già esiste la ferrovia regionale Roma-Pantano, appena riaperta dopo anni di lavori, ammodernata e raddoppiata con ingente spesa di denaro pubblico (300 miliardi fondi F.I.O.), “protetta” per quasi tutto il suo percorso, quindi affidabile e relativamente “veloce” e più che sufficiente per la domanda di trasporto presente e futura, anche in prospettiva della necessaria e auspicabile riapertura della tratta extraurbana.
  2. Il progetto originario del tracciato centrale (per Piazza Colonna e Piazza Cavour) era scaturito da un ampio dibattito democratico, culminato con un convegno pubblico il 2 dicembre 1995.

    Invece alla chetichella e a colpi di pennarello (abbiamo testimoni) la linea è stata dirottata per Corso Vittorio, senza alcun dibattito o confronto democratico.

    Il nuovo percorso è illogico, poiché quello originario per Piazza Colonna consentiva l’eliminazione di gran parte degli autobus nel centro storico, mentre ciò non è più possibile passando per Corso Vittorio, che fa parte di un altro asse trasportistico, e non serve a niente.
     
  3. Il capolinea, anziché a Piazzale Clodio come all’origine, è invece ora previsto a metà di Viale Mazzini intersecando il collettore fognario, in un buco dove non c’è spazio per un nodo di scambio con capolinea degli autobus e parcheggio; e ciò in funzione di un successivo prolungamento passando sotto i palazzi di Via Oslavia e con un duplice attraversamento del Tevere per fare una inutile fermata per l’Auditorium a Piazza Apollodoro, già ottimamente servita dal trasporto pubblico.

    Cosi dirottata, la linea non collegherebbe la Città Giudiziaria di P.le Clodio, né il Foro Italico, e non avrebbe alcuna utilità

Riflessioni tratte da un documento dell'UTP-Associazione Utenti Trasporto Pubblico


Tu cosa ne pensi? Condividi gli appunti del comitato, o pensi che il tracciato vada bene così com'è? Secondo me in troppi hanno messo le mani sul progetto, questo tipo di interventi devono essere progettati una volta per tutte e portato avanti, senza le varianti che la politica impone. Ma purtroppo la storia ha detto altro.

Lascia il tuo commento nel box qui sotto e dimmi la tua opinione.







Iscriviti alla newsletter! Se desideri rimanere aggiornato, inserisci il tuo indirizzo email.

* indicates required
Email Format


Posta un commento

1 Commenti

Anonimo ha detto…
A me il discorso dell'UTP pare molto sensato. Tra l'altro, aggiungo pure che sarebbe stato meglio iniziare i lavori dalla parte difficile, ossia quella centrale, e non da quella periferica, dove si sapeva che non ci sarebbero comunque stati grandi problemi nella realizzazione. Adesso ci ritroviamo con una metropolitana con un capolinea centrale incerto, senza considerare che la direttrice Casilina da almeno un secolo gravita su Termini, e non verso San Giovanni o il Colosseo; per andare dalla Casilina in queste ultime due destinazioni c'era già, cambiando a Porta Maggiore, il tram 3, non c'era bisogno di altro. Sarebbe stato sicuramente meglio mantenere ed ammodernare la ferrovia a scartamento ridotto preesistente, con possibilità di riaprirla oltre Pantano Borghese, a servizio di quelle zone che, con la chiusura della ferrovia Roma-Fiuggi, si sono viste privare di una infrastruttura su rotaia collegante Roma con le località già servite dalla Fiuggi (Laghetto, Colonna, San Cesareo, ecc.). E concordo anche col concetto che la metropolitana deve sommarsi alle infrastrutture su rotaia esistenti, non sostituirle, in una città come Roma in cui i trasporti su ferro sono pochi. Il patrimonio di infrastrutture su rotaia deve arricchirsi di nuove linee, non "mangiarsi" quelle già esistenti, che invece vanno ammodernate e potenziate. Consiglio al riguardo anche di leggere qui:

http://www.tramroma.com/common/letteratura/docs/pietrini_rmetro.htm