Tutto il 2019 della Metro C

Tutto il 2019 della Metro C


Nel trasporto pubblico di Roma, una parte fondamentale è rappresentata dalla Metro C, dalle notizie, ma soprattutto dai progetti futuri. Una linea che dovrebbe risolvere molti dei problemi di trasporto a Roma, ma che ancora è avvolta nella nebbia, il futuro è incerto e di conseguenza l’interesse è alto.



Questo è quanto nel corso del 2019 ha interessato di più gli utenti di Odissea Quotidiana riguardo questo controverso argomento.


Il problema degli scavi per la Metro C e l’archeologia. Non è un segreto che sotto a Via dei Fori Imperiali e Piazza Venezia ci siano oltre 2000 anni di reperti storici, ma come si tutelano?

In generale si può dire che gli scavi della metro sono sotto al livello più basso della città, ma come si possono sposare trasporto pubblico e memoria storica? 

Più in generale come far sviluppare su ferro una metropoli senza arrecare danno ai beni archeologici del sottosuolo? Il futuro della mobilità sotterranea di Roma è incompatibile con il rispetto del suo passato?

Domande importanti che hanno bisogno di risposte importanti 


A metà giugno c’è stato un sopralluogo dei comitati presso i cantieri della Metro C e TreninoBlu ha raccontato la sua esperienza, alla luce delle notizie – non buone – che allora circolavano sul futuro della costruenda Linea.

Il suo racconto è intitolato: “Metro C, quando la politica vince sulla logica” e parla, con amarezza dei compromessi in una materia che per migliorare la vita di tutti, non dovrebbe averne 


Primo ottobre 2019, la situazione della Metro C sembra compromessa, non ci sono progetti e soprattutto non ci sono soldi per continuare.

La giunta Raggi annuncia la dipartita dell'adorata Metro C. 

Le talpe ormai inservibili resteranno seppellite, a mo' di monumento funebre, proprio sotto il Campidoglio. 

Non fiori, ma contenziosi con le imprese. Riposi in pace. (cit. @PoliticaperJedi) - Il racconto integrale


Novembre 2019, Repubblica fa un bilancio del funzionamento della Metro C e lo intitola laconicamente: “Le Metro C è una linea perennemente sostituita da navette”, immaginiamo quello che può essere il contenuto.

Da leggere: “Come recensire la Metro C con una frase: Una linea perennemente sostituita dalle navette - E’ pulita (se ne occupano i privati) ed è moderna, ma fa i conti con la gestione di Atac: non c’è settimana che non sia guasta” – Il reportage


Dicembre 2019, la linea C andrà avanti, ancora un po’, fino a piazza Venezia. 

Questo è in breve ciò che è emerso dalla commissione mobilità di oggi, riunitasi accanto agli scavi in corso vicino a piazza Madonna di Loreto. 

Dopo l’interlocuzione col MIT e la consegna del progetto delle gallerie a luglio, oggi il CIPE si è riunito per deliberare il finanziamento di 10 milioni di euro a favore del proseguo dello scavo delle gallerie 








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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Da un documento dell'UTP-Associazione Utenti Trasporto Pubblico:

"Linea C: orgogliosi “de che”? C’è poco da essere orgogliosi, il progetto della metro C
contiene errori di tracciato in almeno tre tratti. Una metropolitana con il percorso sbagliato porta ben poco beneficio.
Se non si rivede il percorso, la metro C sarà un enorme disastro per Roma.
1) Nel tratto Alessandrino-Pantano il tracciato della metro C è previsto lungo la Via
Casilina al posto della ferrovia Roma-Pantano anziché aggiungersi ad essa con un tracciato distinto, invece che coincidente, facendo così mancare alla cittadinanza un decisivo
beneficio da questi enormi lavori che dureranno circa un decennio, e che forniranno forse
una nuova struttura di trasporto, ma demolendone, contemporaneamente, un'altra. Una
nuova metropolitana deve aggiungersi alle linee su ferro esistenti, non eliminarle,
altrimenti è inutile. É assurdo sfasciare una valida infrastruttura su ferro già esistente per
rifarne un’altra nello stesso posto pochi metri più sotto. E lasciando invece non servita
l’area di Tor Vergata.
Nel detto tratto Alessandrino-Pantano non c’è bisogno di nessuna metropolitana, perché,
come si è detto, già esiste la ferrovia regionale Roma-Pantano, appena riaperta dopo
anni di lavori, ammodernata e raddoppiata con ingente spesa di denaro pubblico (300
miliardi fondi F.I.O.), “protetta” per quasi tutto il suo percorso, quindi affidabile e
relativamente “veloce”, e più che sufficiente per la domanda di trasporto presente e futura, anche in prospettiva della necessaria e auspicabile riapertura della tratta extraurbana.
2) Il progetto originario del tracciato centrale (per Piazza Colonna e Piazza Cavour) era
scaturito da un ampio dibattito democratico, culminato con un convegno pubblico il 2
dicembre 1995. Invece alla chetichella e a colpi di pennarello (abbiamo testimoni) la linea
è stata dirottata per Corso Vittorio, senza alcun dibattito o confronto democratico. Il
nuovo percorso è illogico, poiché quello originario per Piazza Colonna consentiva
l’eliminazione di gran parte degli autobus nel centro storico, mentre ciò non è più possibile passando per Corso Vittorio, che fa parte di un altro asse trasportistico, e non
serve a niente.
3) Il capolinea, anziché a Piazzale Clodio come all’origine, è invece ora previsto a metà
di Viale Mazzini intersecando il collettore fognario, in un buco dove non c’è spazio per
un nodo di scambio con capolinea degli autobus e parcheggio; e ciò in funzione di un
successivo prolungamento passando sotto i palazzi di Via Oslavia e con un duplice attraversamento del Tevere per fare una inutile fermata per l’Auditorium a Piazza Apollodoro, già ottimamente servita dal trasporto pubblico. Cosi dirottata, la linea non collegherebbe la Città Giudiziaria di P.le Clodio, né il Foro Italico, e non avrebbe alcuna
utilità".
Ovviamente, sono totalmente d'accordo con quanto afferma codesta associazione.