Nel 2012 le officine Atac erano un fiore all’occhiello dell’azienda, con circa 140 operai altamente specializzati che facevano egregiamente il lavoro che oggi Lei decide di affidare all’esterno.
Sono un contribuente, un elettore nel Comune di Roma, nonché un dipendente della società Atac. Lavoro per le aziende del trasporto pubblico romano da oltre 12 anni e l’enfasi trionfalistica con la quale due giorni fa Lei ha annunciato la messa a bando della manutenzione dei treni delle linee metropolitane A e B l’ho trovata del tutto fuori luogo.
Vorrei spiegarle in breve perché.
Nel 2012 le officine Atac erano un fiore all’occhiello dell’azienda, con circa 140 operai altamente specializzati che facevano egregiamente il lavoro che oggi Lei decide di affidare all’esterno.
Negli ultimi anni la manutenzione non ha più rappresentato una priorità per l’azienda, tanto che di operai ne sono rimasti sulla carta 45 e per volontà dell’azienda nel breve termine ne rimarranno solo 25.
Nonostante ciò, abbiamo continuato a lavorare con diligenza, mettendo a disposizione dell’utenza le nostre maestranze e sperando in un cambio di passo che sembrava essere arrivato quando, nell’ultimo piano industriale, si assunse la decisione di reinternalizzare tutte le attività di manutenzione.
Lo sconcerto è arrivato come una doccia fredda quando ad annunciare la completa dismissione di un reparto strategico della società è stata proprio Lei, Sindaca.
E’ questa l’idea di rilancio dell’azienda pubblica che aveva in mente?
Quella che smembra ATAC in decine di appalti? Quella che permette ad aziende private di fare profitto con i soldi dei contribuenti?
Quella che crea esuberi o che favorisce l’estinzione delle alte professionalità degli operai?
Ci rammarica enormemente che la strada intrapresa sia ben lontana dalle promesse iniziali, scegliendo di finanziare i privati anziché investire sul personale e sulle attrezzature necessarie a farci continuare a lavorare.
Ma la nostra esperienza e le nostre capacità non sono tra le vostre priorità e a farne le spese di questa ennesima scelta scellerata saremo ancora una volta noi dipendenti e i cittadini tutti.
La pagina nera delle truffe nelle manutenzioni alle scale mobili delle stazioni metro, date anch’esse alle ditte esterne, doveva insegnarle qualcosa ed invece….
Un elettore, un contribuente e un dipendente del trasporto pubblico deluso ed amareggiato
Da Non è la Radio
2 Commenti
"...occorre poi ricostituire la competenza ingegneristica dei mezzi di trasporto. È andato disperso un sapere che in passato ha raggiunto livelli elevati, dalla progettazione di veicoli tranviari come lo Stanga o il brevetto della giostra Urbinati che consentiva lo snodo tra due casse tranviarie. Oggi è impensabile progettare in casa mezzi di trasporto, ma l'azienda pubblica deve avere una competenza specifica non inferiore a quella dei fornitori, se non vuole subire le loro scelte. In questo assetto l'Atac sarebbe in Italia la più grande stazione appaltante locale di autobus, tram e treni. Dovrebbe dotarsi di una forte divisione ingegneristica per gestire a proprio vantaggio gli acquisti e controllare la manutenzione effettuata dai produttori del servizio...".