Il Comune aumenta il compenso per ATAC a parità di servizio

Il Comune aumenta il compenso per ATAC a parità di servizio


ATAC incassa il 65% degli introiti per il servizio di trasporto pubblico dal Comune (soldi delle tasse), ed il restante 35% da biglietti e abbonamenti


Il Comune paga ATAC in base ai km di servizio che svolge, moltiplicati per quelli che sono definiti “corrispettivi chilometrici”, calcolati per ciascun tipo di mezzo di trasporto (bus, tram, metro).

Leggendo il Bilancio 2018 abbiamo notato che alcuni conti non quadravano. Abbiamo fatto richiesta d’accesso agli atti (FOIA) e abbiamo scoperto che in effetti il Comune aggiorna periodicamente questi corrispettivi, così “come previsto dal Contratto”.

Per capire bene il funzionamento, facciamo un esempio. Nel 2018 ATAC ha effettuato circa 147 Milioni di km come servizio complessivo. Semplifichiamo e diciamo che con i bus fa 100 Milioni di km l’anno (e i restanti con tram e metro).

Il corrispettivo valido fino a luglio 2017 era di 3,38 euro a km. Il Comune ha quindi pagato nel 2017:
100milioniKm * 3,38 euro/km = 338 Milioni di euro

Da Agosto 2019 il corrispettivo è diventato 3,47 euro a km. Il Comune pagherà quindi per il 2019:

100milioniKm * 3,47 euro/km = 347 Milioni di euro (cioè 9 Milioni di euro in più, per lo stesso servizio)

Facendo un calcolo puntuale sul totale del programmato con i varie tipologie di trasporto, ATAC a parità di servizio potrebbe quindi incassare fino a oltre 13 Milioni di euro in più l’anno.





Di Mercurio Viaggiatore uno che mal sopporta la falsa manipolazione dei dati, per cui li analizza e li presenta in modo semplice e chiaro, spesso mostrando che il re è nudo. Per informazioni o segnalazioni mercurio@odisseaquotidiana.com

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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Tutto giusto. Il problema però è che se l'evasione tariffaria continua ad essere alta (perchè la lotta alla stessa è solo, in pratica, una presa in giro), ecco che il 35% di introiti derivanti dalle tariffe viene a farsi benedire. Ma finchè il grosso del finanaziamento l'ATAC lo otterrà comunque dal Comune, non avrà nessuna voglia di combattere seriamente l'evasione. Se non fosse così, vedremmo i verificatori ad ogni fermata (o quasi) e l'autista-controllore sulle linee a scarsa frequentazione, ma non è così, segno che, appunto, all'ATAC "sta bene così". Ecco perchè andava, invece, fatta fallire e basta: solo questo avrebbe dato una bella "svegliata" a tutti. Tanto il trasporto pubblico, a Roma, è gestito con criteri politici, certamente non industriali.