La Termini-Giardinetti fuori dalla legge per la sicurezza: “Servizio di tipo tramviario, stop alle limitazioni”


Sono destinate ad essere sospese le limitazioni nell’esercizio della Termini-Giardinetti introdotte all’inizio di luglio. La tratta non rientra infatti tra quelle di competenza dell’Agenzia nazionale sicurezza ferroviaria, l’ANSF



A spiegarlo è il comitato di quartiere di Tor Pignattara in seguito a una comunicazione dell’Agenzia: “Il 14 agosto scorso il direttore ci ha comunicato che in forza del decreto legge 50 del 14 maggio 2019 le ferrovie che effettuano servizio di tipo tramviario, come la Termini - Giardinetti, risultano fuori dalla competenza ANSF”.

Si legge nella mail che porta la firma del direttore dell’Agenzia: “Non rientrano nell'ambito di applicazione della legge le ferrovie che effettuano servizio di tipo tramviario”.

Spiega il comitato: “Al nostro trenino non si applicano le disposizioni previste dall’ANSF, che comprendono, tra le altre, le disposizioni per la marcia in condizioni di segnalamento degradato o disattivato e per l’attraversamento di passaggi a livello ferroviari non protetti”.


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Per questo i cittadini chiedono “che vengano annullate, prima della riapertura delle scuole, le disposizioni ATAC emanate in forza di un decreto che evidentemente non si applica alla linea e che vengano messe in atto tutte le azioni necessarie per avviare il progetto di riqualificazione della linea (in primis la trasformazione “formale” in tranvia e la cessione al comune di Roma)”.

La conferma arriva anche dal decreto del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti approvato il 2 agosto scorso. Una volta che verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e quindi diventerà effettivo, le limitazioni introdotte il 1 luglio con la disposizione operativa 136 del 29 giugno emessa da ATAC verranno sospese.

Da Ferrovie.info



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4 Commenti

Anonimo ha detto…
A parte il patetico diminuitivo di "trenino", che ormai ha stancato, meglio così. Certo è che parliamo di ciò che resta di una ferrovia che, un tempo, arrivava a Fiuggi e Frosinone, e che se fosse stata interamente salvata ed ammodernata, oggi avrebbe avuto sicuramente una notevole importanza.
Anonimo ha detto…
Comunque, vorrei qui precisare una cosa. Se la ferrovia Roma-Giardinetti dovesse essere considerata tramviaria come tipologia di servizio, potrebbero esserci altri obblighi, come ad esempio quello dei lampeggiatori di direzione sui convogli. Questi ultimi li hanno solo gli elettrotreni a due casse serie 830, ossia i più recenti, mentre tutto il restante materiale ne è sprovvisto. Si dovrebbe pensare aanche alla possibilità di quest'ubbligo ed, eventualmente, provvedere ad adempiervi.
Anonimo ha detto…
Attenzione pure ad un'altra cosa. Se il servizio è di tipo tramviario, allora le abilitazioni dei macchinisti potrebbero, almeno in teoria, non essere più valide, ed andrebbero "riconvertiti" in tramvieri, che hanno delle abilitazioni alla condotta differenti sia dai macchinisti delle ferrovie regionali ex concesse che, ad esempio, da quelli di imprese ferroviarie come ad esempio Trenitalia, oggi tra l'altro definiti con il nuovo termine "Agenti di Condotta". Non vorrei che potrebbero crearsi problemi anche di questo tipo: se fosse così (e spero di no), potrebbe essere anche peggio che non se fosse rimasta classificata come ferrovia regionale ex concessa anche sotto l'aspetto della tipologia di esercizio. Ricordiamoci che in Italia, a differenza di altre nazioni, ci sono, giuridicamente parlando, nette differenze tra tramvia e ferrovia.
Anonimo ha detto…
Circa la normativa esistente oggi in Italia sulle tramvie, forse potrebbe essere utile
leggere questa pagina, tratta da un bellissimo sito fatto da un tramviere di Torino giovane ed appassionato del suo lavoro (come qui a Roma, vero?!):

http://www.tramditorino.it/normativa.htm