Fine della Roma-Giardinetti?


Tra meno di un mese terminerà il contratto tra la Regione Lazio ed Atac per la gestione delle tre ferrovie in concessione Roma-Giardinetti, Roma-Lido e Roma-Viterbo. 



In sede di discussione della carta dei servizi, che sarà applicata a questo contratto, è emerso che la Roma-Giardinetti NON sarà riattivata nella tratta Centocelle-Giardinetti.

Le ultime speranze sono dunque da riporre nel passaggio di consegne, che tarda ad avvenire, al Comune di Roma che ha inserito tale opera come Invariante del PUMS (di cui parleremo largamente nel prossimo post)

#PilloleDiTreno #RomaGiardinetti




Di Carlo - TreninoBlu è un ragazzo, uno studente, un cittadino di Roma appassionato di trasporto pubblico che mal sopporta l'inefficienza e la mancanza di idee per la mobilità. Per informazioni o segnalazioni carloandrea.tortorelli@odisseaquotidiana.com



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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Purtroppo questa ferrovia, già Roma-Genazzano-Fiuggi-Alatri-Frosinone e Diramazioni, ha sempre avuto un'esistenza travagliata. Tutto cominciò con l'arretramento del capolinea di Roma, che venne spostato negli anni cinquanta dove si trova ancora oggi, mentre in origine era vicino alla odierna piazza dei Cinquecento, che già fece perdere traffico alla linea. Poi, purtroppo, a fronte di innumerevoli progetti di rilancio ed ammodernamento, negli anni ottanta si volle chiudere la tratta extraurbana Pantano-Fiuggi, mentre nella tratta urbana il colpo di grazia glielo diede la metro C, con il suo percorso ad essa sovrapposto nella tratta esterna, anzichè aggiungersi almeno in parte ad essa su un tracciato distinto, ad esempio mandandola a Tor Vergata (come già avvenne per la linea A, ingiustamente sovrapposta al tram di Cinecittà, decretando la fine di quest'ultimo). Se a questo si aggiunge la peculiarità dello scartamento ridotto, adatto all'originale percorso "montano" ma non altrettanto adatto al residuo moncone urbano, ecco che per la nostra ferrovia si intravede un orizzonte pieno di nubi temporalesche. Certo, volendo la si potrebbe rilanciare, ad esempio instradandola su un itinerario parzialmente diverso, ma a questo punto converrebbe, forse, la trasformazione in tramvia e la cessione a Roma Capitale, al fine di gestire il tutto con meno costi e maggiore "snellezza", magari anche mantenendo lo scartamento ridotto, anche se, ormai, parzialmente inutile.
Per chi volesse leggere la storia completa di questa ferrovia, consiglio di leggere qui:

http://www.tramroma.com/tramroma/rete_ext/sfv/sfv_ind.htm