Ferrovie: una commissione contro l’anello ferroviario di Roma

I no-treno di Roma Nord tornano alla carica.

Ferrovie: una commissione contro l’anello ferroviario di Roma

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Il 18 giugno scorso in una commissione trasparenza convocata dal presidente Federico Rocca è andata in scena il nuovo attacco alla chiusura dell’anello ferroviario di Roma. A guidare la carica è stato il movimento ecologista Ecoitaliasolidale, in un’intemerata di 21 minuti contro tutti gli aspetti possibili dell’opera: rumori, vibrazioni, sottostazioni elettriche e via discorrendo.

Secondo l’associazione il progetto, a partire dal raddoppio della linea Valle Aurelia-Vigna Clara, sarebbe estremamente dannoso per i cittadini e per l’ambiente e, pertanto, non andrebbe sostanzialmente realizzato.

A replicare con pacatezza sono stati i rappresentati di RFI, che hanno spiegato come sia il lotto 1A (raddoppio Valle Aurelia-Vigna Clara) sia il lotto 1B (prolungamento Vigna Clara-Tor di Valle) siano stati progettati in piena aderenza ai dettami normativi e secondo quanto emerso dalle conferenze dei servizi decisorie.

In particolare, sul raddoppio Valle Aurelia-Vigna Clara è in corso la progettazione esecutiva, che sarà consegnata per il prossimo autunno, in maniera tale da partire con i lavori entro la fine dell’anno, mentre per il lotto 1B, la cui costruzione non è finanziata, RFI sta adeguando il tracciato in prossimità dell’ippodromo di Tor di Quinto per migliorare l’accessibilità alla stazione.

Al di là delle questioni di merito, Roma non smette mai di stupire: capita così che in una delle città più congestionate del mondo esistano comitati che si proclamano difensori dell’ambiente e allo stesso tempo si oppongono alle opere che l’ambiente potrebbero salvarlo.

Un vero e proprio esempio plastico di “verdismo” e di “nimby”, ovvero l’ambientalismo di facciata che cela la volontà affinché le opere si facciano “not in my backyard”, non nel mio giardino. Casi a cui Roma non è nuova, visto che nel 2013 diverse organizzazioni tra cui Italia Nostra Roma, l’associazione Progetto Celio, Salviamo il Paesaggio e Difendiamo i Territori si unirono sotto la stella del defunto comitato propagandistico grillino “Metro C - #fuoridaifori” per sostenere una delirante raccolta firme per bloccare la costruzione della stazione del Colosseo.

Fortunatamente la follia non prevalse e, speriamo, non prevalga neanche con la chiusura dell’Anello Ferroviario di cui Roma ha un drammatico bisogno.


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