Bene la manutenzione, ma serve un cambio di paradigma nelle sostituzioni.
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Da sotto l'asfalto stanno emergendo i binari in condizioni disastrose, retti a fatica dalle traverse lignee del 1990 completamente consunte.
Un lavoro che, sentiamo di dire, si sarebbe potuto completare già nel corso dei lavori del 2021, interrotti artificialmente dallo stesso sindaco per l'ansia di "inaugurare" l'infrastruttura nell'inizio del mandato, ma controproducente nel medio periodo, visto che il 2 è stato nuovamente fermato.
Inoltre, la sostituzione in corso non fa altro che riproporre la tipologia di armamento esistente, con binari annegati nell'asfalto di durata discutibile, visto i recenti danni in via Principe Eugenio, e di difficile manutenzione, che costringerà a smantellare l'asfalto ad ogni minimo intervento (saldature comprese).
Anziché riproporre soluzioni che appartengono al passato, servirebbe un cambio di paradigma e l'utilizzo di realizzazioni di qualità come è nelle moderne tramvie di Firenze e Palermo. In queste città i binari sono posati in platee prefabbricate in calcestruzzo, con pacchetti vibroassorbenti e pavimentazioni a blocchetti di qualità facilmente smontabili e rimontabili.Innovazioni alle quali Roma, purtroppo, non guarda proprio, continuando a ricadere in tecniche limitate e superate.
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