Un investimento milionario e poco centrato rischia di
compromettere la trasformazione in metro della linea per Ostia.
| Abbonati gratuitamente al nostro Canale Twitch con Amazon Prime |
Come ben noto, con la stipula dell’accordo per l’accesso ai Fondi di Sviluppo e Coesione europei (FSC) del bilancio pluriennale dell’Unione2021-2027, sulla linea Roma-Lido sono stati messi a bilancio ben 359,6 milioni per
l’installazione di un nuovo sistema di segnalamento che consenta di migliorare
le performance della ferrovia.
L’attuale sistema di protezione dei convogli è basato sul train-stop, un impianto di tipo meccanico che medianti dei bracci metallici
aziona i rubinetti esterni dei freni, imponendo lo stop al treno qualora dovesse
superare indebitamente il segnale a via impedita.
Una struttura semplice ma piuttosto datata, con importanti
costi di manutenzione sia delle infrastrutture di terra che dei rubinetti
esterni dei convogli e poco flessibile perché costringe il personale di
macchina a chiudere manualmente i rubinetti in caso di azionamento.
Molto più performanti sono in tal senso i moderni sistemi di
segnalamento con sezioni di blocco virtuali e dinamiche, che consentono di
gestire il corretto distanziamento dei convogli completamente da remoto e massimizzando
la capacità di trasporto dell’infrastruttura. A questo è associato un costo ridottissimo
di manutenzione, visto che le infrastrutture di terra sono composte da semplici
antenne radio/GSM-R che gestiscono per intero lo scambio di dati in maniera
dinamica.
Esempio di questa tipologia di segnalamento e gestione della
circolazione è l’ERTMS-L2 attivo sulle linee AV della rete nazionale e, in
futuro, anche sulla tratta extraurbana della Roma-Civita Castellana-Viterbo.
Di contro alla modernità delle tecnologie a disposizione, la
scelta di implementare l’SCMT sulla ferrovia Roma-Lido appare non solo impropria,
ma addirittura dannosa.
Poiché tale sistema è di tipo discontinuo, non si potrà conoscere
la posizione in tempo reale dei convogli, costringendo a inutili rallentamenti
in caso di stop e ripresa del servizio. Ad essere vulnerabili saranno anche le
numerose infrastrutture di terra, formate da decine di boe eurobalise che
dovranno essere costantemente manutenute.
Se caliamo inoltre la Roma-Lido nel contesto in cui si
trova, l’attuazione dell’SCMT aggreverà moltissimo qualsiasi prospettiva di
fusione con la linea B della metropolitana: una scelta purtroppo sfumata a
causa delle inspiegabili rivalità tra l’amministrazione capitolina e regionale,
ma che in qualsiasi altra nazione sarebbe stata attuata già da moltissimi anni.
A tal proposito sarebbe doveroso e di buon senso cambiare la scelta dell’SCMT su un sistema di segnalamento completamente interoperabile col futuro impianto che sarà adottato sulla linea B e per il quale il Comune di Roma
ha già messo a bilancio somme milionarie.
| Odissea Quotidiana è su Google News - Se vuoi restare sempre aggiornato clicca qui e seguici selezionando sulla stellina in alto a destra |

0 Commenti