Atac: lo smart working diventa strutturale

Il personale amministrativo avrà diritto ad un giorno di lavoro “agile” a settimana.

Atac: lo smart working diventa strutturale

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Lo smart working si appresta a diventare strutturale in Atac, anche se con numeri che sono ancora da migliorare.

Dopo l’attivazione a settembre 2024 della sperimentazione del lavoro agile su tutti i dipendenti amministrativi (940 persone coinvolte), non senza polemiche e il pressing di Roma Capitale, Atac aveva incrementato i giorni di smart da 1 a 2 a settimana dal 25 novembre all’8 gennaio, contestualmente alla stipula dell’accordo smart working da parte del Sindaco. Da dopo le feste, le giornate a disposizione erano tornate ad essere 4 al mese, sempre in regime di sperimentazione.

A seguito del sollecito da parte delle opposizioni, il presidente della commissione mobilità Zannola ha convocato una commissione sul lavoro a distanza per verificare lo stato della sperimentazione e le successive azioni da parte dell’azienda.

A riferire per Atac è stato il direttore del personale, che ha sottolineato come la società non sia in grado di sostenere più di un giorno a settimana allo stato attuale. L’azienda, pur essendosi dotata di computer e delle necessarie attrezzature da dare in uso ai dipendenti, necessita di una più ampia fase di trasformazione dei processi, anche in relazione alla dislocazione dei dipendenti amministrativi nei vari impianti e rimesse della città.

Da qui anche la scelta di essere “solidali” con il personale operativo (autisti, tramvieri, macchinisti) che per il ruolo ricoperto non possono fruire dello smart working.

Atac ha comunque confermato che la giornata di smart settimanale resterà, divenendo una modalità ordinaria di esecuzione del lavoro per un totale di circa 4mila giornate di lavoro agile al mese in tutta l’azienda. Parallelamente agli amministrativi sarà somministrato un questionario di survey, per cercare di comprendere quali aspetti sono migliorabili delle attività.

Di segno opposto l’orientamento dei consiglieri di opposizione, che si aspettavano dall’azienda uno sforzo in più per rendere sistematici 2 giorni su 5, e le organizzazioni sindacali, che hanno ravvisato la necessità di aumentare i giorni rispetto agli eventi giubilari.

Dal canto proprio il direttore generale di Atac Zorzan ha replicato sottolineando l'apertura dell'azienda ad aumentare le giornate di smart, di pari passo alla digitalizzazione dei processi in Atac.

In effetti aziende analoghe per mission ad Atac ma ben più complesse e dislocate sul territorio, come le società che compongono il Gruppo FS, già da tempo si sono dotate da tempo di accordi per 11 giornate al mese di smart working in determinati comparti amministrativi.

Insomma, la messa a sistema del lavoro a distanza in Atac non può prescindere da uno snellimento di molti processi ancora affidati a polverosi protocolli e fascicoli cartacei.


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