La “ferrovia metropolitana” dell’E.42 compie 70 anni di
servizio.
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Il 9 febbraio 1955, esattamente 70 anni fa, la metropolitana
di Roma compiva il primo viaggio alla presenza del Presidente della Repubblica
Luigi Einaudi. Una data a cavallo tra due epoche, dall’oscuro ventennio della
dittatura fascista, verso gli albori del boom economico: una ricorrenza particolarmente
importante per la nostra città, che in questo speciale ripercorreremo insieme.
Correva l’anno 1937 quando Benito Mussolini incaricò un gruppo d’intellettuali dell’epoca nello studio dell’Esposizione Universale del 1942, che si sarebbe dovuta tenere per celebrare il ventennio della Marcia su Roma. Inizialmente l’Expo si sarebbe dovuta celebrare in diverse parti della città, ma poi fu individuata un’area vicina al Santuario delle Tre Fontane per ospitare l’evento.
Una zona completamente agricola, che ben presto sarebbe
divenuta il pentagono dell’Expo del 1942, detto E.42. A fissare i punti
cardinali sarebbero stati i cinque edifici simbolici: il Palazzo dei Congressi,
il Palazzo della Civiltà Italiana, gli Archivi Centrali di Stato, la Basilica
di S. Pietro e Paolo e, in ultimo sulla punta, l’arco de La Porta del Mare.
Tutti monumenti realizzati e che oggi contraddistinguono lo
scenario dell’EUR, fatta eccezione per l’Arco di Adalberto Libera - copiato dagli americani a St. Louis - che non fu
realizzato ma il cui progetto è stato sostituito dal Palazzo dello Sport.
L’E.42 assunse nella narrazione fascista una valenza simbolica ben forte, un quartiere satellite necessario per dilatare la Terza Roma “sino alle sponde del Tirreno”, come riportato tutt’oggi sul fregio del Palazzo degli Uffici dell’EUR.
Per collegare l’Expo alla Città fu ideata la ferrovia metropolitana,
che dalla stazione Termini avrebbe permesso di raggiungere rapidamente l’area
espositiva.
I lavori si svolsero con celerità, ma furono interrotti nel
1941 a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale: la costruenda
metropolitana da mezzo di trasporto divenne mezzo di salvezza per le centinaia
di cittadini che si rifugiarono più e più volte nelle gallerie durante i bombardamenti
degli Alleati americani.
Gli orrori della Guerra finirono e dopo la Liberazione di Roma
ci si interrogò di cosa fare dell’ex E.42, monumento di un recente passato che
l’Italia voleva dimenticare. E fu così che l’E.42 da quartiere della
celebrazione fascista divenne il quartiere della pace e della concordia: il
quartiere dell’Europa unita. L’acronimo E.U.R. non richiama, tuttavia, solo all’Unione,
ma è un acronimo che sta per Esposizione Universale di Roma, a ricordo dell’originaria
funzione prevista.
Effettivamente nel 1953 l’EUR ospitò l’Expo Agricolo (E.A.53),
con i primi treni che effettuarono un servizio sperimentale Porta San Paolo-EUR
usando fino alla Magliana il tracciato dell’esistente ferrovia Roma-Lido.
Dopo ulteriori lavori il 9 febbraio 1955 il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi inaugurava solennemente la metropolitana Termini-EUR, la prima di Roma e d’Italia. L’anno successivo furono attivati i servizi express da Termini verso il Lido, contribuendo allo sviluppo di Ostia.
E poi ancora le Olimpiadi del 1960, celebrate proprio all’EUR, che diedero il grande impulso allo sviluppo di uno dei quartieri più moderni e vivibili di Roma.
Nel 1990, infine, l’allungamento nord da Termini a Rebibbia,
quindi la diramazione verso Montesacro, attivata nel 2012 e completata nel 2015 con l'apertura della stazione Jonio.
Oggi la linea B sogna il prolungamento verso Casal Monastero e Settecamini, a conferma del rilevante ruolo strategico di questa
infrastruttura per la città.
In questi 70 anni viaggi, vite e speranze di intere
generazioni d’Italia sono passate tra i cunicoli della più antica
metropolitana: una linea che oggi, con l'arrivo dei nuovi treni, può guardare ad un futuro migliore per la nostra
città.
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