L’intenzione dell’assessore sarebbe quella di evitare un
anello aperto a Tiburtina.
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A valle dell’incontro pubblico per il prolungamento della ciclabile di Monte Mario, l’assessore alla mobilità di Roma Eugenio Patané,
rispondendo alle domande dei presenti, ha lasciato trapelare la propria
intenzione di cambiare il progetto per la chiusura dell’anello ferroviario di
Roma.
Secondo le attuali previsioni, infatti, RFI andrebbe a configurare un servizio urbano “aperto”, con i treni della circle line FL0 che
arriverebbero a Tiburtina presso i binari alti se provenienti dalla gronda nord
e presso i binari bassi se provenienti dall’arco sud dell’anello. Così facendo,
avevamo sottolineato in un recente articolo, l’anello pur chiuso sulla carta nella
realtà sarebbe aperto, costringendo ad esempio chi prende il treno a Pigneto a cambiare
a Tiburtina per proseguire verso Val D’Ala.
Una riduzione delle potenzialità del servizio suburbano
romano che ha portato anche a delle variazioni del PUMS di Città Metropolitana,
che prevede la riorganizzazione del nodo ferroviario di Roma in 9 linee S, con
la S2 Tivoli-Nettuno che percorre il 75% dell’anello da Tiburtina a Tuscolana
via cintura nord e la linea S3 Poggio Mirteto-Bracciano che compie un arco
semicircolare da Nomentana a Valle Aurelia girando sulla cintura sud esistente.
Se la richiesta di Patané fosse accolta da RFI, invece, si
potrebbe creare una FL0 con corse veramente chiuse ad anello e senza la necessità
di cambiare treno per proseguire dall’arco sud all’arco nord.
Una miglioria che, auspichiamo, venga quanto prima integrata
nel piano investimenti delle FS per Roma Capitale.
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