No, il biglietto non aumenterà a 2 euro

No, il biglietto non aumenterà a 2 euro


La possibilità dell’aumento dei costi dei biglietti, dal BIT da 1,50€ a 2,00€ fino all’abbonamento annuale da 250€ a 350€, è esatta, ma non è affatto detto che venga attuata.

Avevamo già parlato tre anni fa, nel 2019, della previsione di incremento del prezzo del trasporto pubblico contenuta nel Contratto di Servizio 2018-2032 di Trenitalia. L’articolo 13, comma 5 stabiliva, infatti, un preciso cronoprogramma degli adeguamenti tariffari nei successivi anni per far fronte al naturale decorrere dell’inflazione e sostenere il piano investimenti di Trenitalia per il Lazio.

Già dal 1° gennaio 2021, ad esempio, sarebbero aumentati i prezzi degli abbonamenti Metrebus Lazio, ma pandemia prima e guerra poi hanno rimandato i programmi in merito.

Che succederà, dunque, nel 2023?

Quasi certamente i prezzi non verranno rivisti. Il cronoprogramma del contratto di servizio è, come detto, completamente saltato per le varie vicende internazionali, inoltre, a contribuire a scoraggiare la politica dall’aumentare il prezzo dei biglietti è anche la mancata espansione della rete delle metropolitane capitoline.

Insomma, se l’ultimo incremento si è registrato nel 2013, alla vigilia (o quasi) dell’inaugurazione della metro C (così come avvenuto a Milano, dove i prezzi aumentarono in coincidenza con l’apertura dell’M5), non ci sono né le basi economiche, né politiche per giustificare un incremento del genere.

Già negli scorsi giorni l’assessore alla sanità D’Amato si è detto piuttosto contrario ad un ritocco del genere, stante la situazione dei trasporti romani.




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