La crisi sistemica del tram di Roma

La crisi sistemica del tram di Roma


Non solo le metropolitane, anche i tram di Roma rischiano lo stop. L’incidente della notte di Halloween, che ha costretto alla sospensione del 3 e del 19 sulla tratta Porta Maggiore-Valle Giulia/Risorgimento, è solo l’ultimo capitolo della storia che racconta la crisi sistemica del tram a Roma: tra lavori non eseguiti e manutenzioni bloccate, la rete su ferro della Capitale rischia la completa paralisi.





La situazione, c’è da sottolineare, era ben nota da diversi anni ed era stata inquadrata dall’Atac nella nota inviata ai giudici commissariali alla fine del 2020. Con riferimento alla rete tram, l’azienda aveva ricordato che “questa presenta un’età dei binari in esercizio che varia dai 25 ai 40 anni per oltre il 75% della rete, quindi gran parte della linea ha superato la vita tecnica utile dei binari tramviari che in genere è pari a 25 anni”.

I primi lavori ad essere partiti sono stati quelli della linea 2, avviati ad agosto di quest’estate dopo ben 8 mesi dalla sospensione del tram: 5,3 milioni per sostituire entro febbraio 2022 i primi 5 km di binari maggiormente deteriorati. Ma non è stato abbastanza. Ad aggravare la situazione ci si sono messe anche le rotaie della linea 8, la più utilizzata ed apprezzata da romani e turisti, che hanno cominciato a cedere completamente. Per evitare di interrompere l’esercizio l’Atac è stata costretta ad imporre pesanti limitazioni di velocità, fino a 5-10 km/h sulle tratte maggiormente ammalorate, in attesa degli altri lavori necessari.

Alla fine i fondi da Roma Capitale non sono ancora arrivati e non è chiaro se e quando saranno eseguite queste sostituzioni considerate indifferibili: nel frattempo le rotaie e le pavimentazioni logore hanno danneggiato i pochi tram superstiti, costringendo alla limitazione del 3 a piazzale Ostiense dall’inizio di settembre. Consultando i dati dell’AVM, il sistema che monitora in tempo reale tutti i mezzi di superficie, ad oggi di 165 tram sulla carta non ne escono in servizio più di 50: il risultato finale? Attese sopra i 30 minuti anche per linee ad elevatissima frequentazione.

Sebbene il tram di Roma non sia mai stato sinonimo di efficienza, visto che le linee non superano la velocità media di 15 km/h, i dati raccontano che si tratta del mezzo maggiormente apprezzato dai romani: nel 2019 le linee 3 ed 8 producevano assieme 400 corse al giorno, ossia 100 in più della metro A di Roma. Una scommessa, quella sui tram, che è stata colta nel progetto del nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Basti pensare che il Comune di Roma ha ottenuto tra il 2018 ed il 2019 più di mezzo miliardo di euro per le nuove linee Togliatti (Subaugusta-Ponte Mammolo), Tiburtina (Verano-Tirburtina FS) e G (Termini-Tor Vergata), oltre a 150 milioni extra per la fornitura di 50 veicoli di nuova generazione: di tutti questi soldi, tuttavia, non è stato ancora speso un centesimo. 

E se il tram del futuro appare come una chimera, certamente bisognerà capire come salvare i tram del presente, ormai ridotti ai minimi termini. Una brutta storia che il sindaco Gualtieri ed il nuovo assessore ai trasporti dovranno dipanare.

da Repubblica




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