Tram a Roma: Nemmeno a Calcutta

Tram a Roma: Nemmeno a Calcutta


Anche questa mattina - come più o meno tutti i giorni - i tram della Prenestina sono passati  (in piena ora di punta) dopo 20 minuti. Dentro c'era un muro umano pressoché impenetrabile




Ho dovuto prendere il 19  (al posto del 5 o del 14), che era leggermente meno pieno e farmi poi a piedi il tratto da Porta Maggiore a Piazza Venezia.



Quasi tutti i giorni è così. Alla faccia del distanziamento sociale!

Immagino che Atac nemmeno si stia ponendo il problema che il servizio andrebbe urgentemente potenziato.

Nemmeno a Calcutta





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3 Commenti

Anonimo ha detto…
Buonasera,
leggo spesso il vostro blog con attenzione, credo sia una voce importante.
Vi chiederei però di curare meglio il vostro linguaggio: espressioni come "nemmeno a Calcutta" sono piene di razzismo. Non credo che a Calcutta le persone meritino di stare
a disagio nel tram, e sinceramente non sono mai stato in India (non so se voi sì) per fare dei confronti precisi tra il trasporto romano e quello di Calcutta. Funzionano davvero peggio che a Roma? Calcutta è insomma il livello ultimo nella graduatoria dei trasporti pubblici mondiali?

Per fare un esempio, io ho vissuto per un po' di tempo negli Stati Uniti. Dopo l'esperienza lì, potrei dirvi che l'espressione "nemmeno negli USA" sarebbe davvero molto calzante. Se vi pare che l'espressione sia poco incisiva, e che "nemmeno a Calcutta" funzioni meglio... avete capito perché è un'espressione sciovinista.

Ci sono migliaia di altre espressioni possibili come "mai così in basso", "indecente", "meritiamo di meglio" e tante altre che sicuramente vi verranno in mente da soli. Usiamole.
Andrea ha detto…
Rispondo brevemente: è condivisibile quelle che dici, credo però che l'autore del tweet da cui ho ripreso il post, volesse in una frase far capire l'affollamento sul bus, usando una frasche che è nell'immaginario collettivo e da l'idea di sovraffollento.
Tante sono le immagini e video che provengono dall'India, dove treni sovraffollati passano fisicamente in mezzo ai villaggi. questo non significa disprezzare, ma utilizzare immagini per spiegare un concetto.
Almeno io l'ho letto così
Anonimo ha detto…
Ciao Andrea,
naturalmente il concetto che l'autore voleva esprimere mi e' chiaro, non era questo il punto.

Rimango col naso un po' storto, ma se hai capito quello che dico e lo condividi, non c'e' davvero bisogno che io insista oltre, sono sicuro che ne terrai conto in futuro. Buon proseguimento!