Incontro pendolari - Regione Lazio, le prime impressioni

Incontro pendolari - Regione Lazio, le prime impressioni


In attesa di pubblicare un corposo resoconto dell'incontro di mercoledì ecco un breve riepilogo di quanto discusso ieri in Regione Lazio, alla presenza dei delegati dei comitati Romanord e Romalido e dell'assessore regionale ai trasporti Alessandri, Cecconi e Passanisi



Innanzitutto questo stillicidio di soppressioni soprattutto in fascia urbana serale dovrebbero fermarsi entro un paio di giorni e tutto dovrebbe tornare alla "normale" emergenza quotidiana.

ASTRAL subentrerà a ATAC per la gestione delle infrastrutture (manutenzione ordinaria e straordinaria) dal 1.1.2020 in cogestione con ATAC, poi dal 1.7.2020 le gestirà da sola. Si parla di manutenzione treni e stazioni (incluse scale mobili, ascensori e DECORO)

COTRAL subentrerà a ATAC per la gestione del servizio ferroviario (i treni) dal 1.1.2021 sempre con i 6 mesi di cogestione, poi dal 1.7.2021 gestirà da sola i treni

ATAC per i disservizi erogati nel 2017 e 2018 ha subito circa 3 milioni di penali sul contratto (soldi in meno dati da regione)...che a noi sembrano troppo pochi. Attendiamo di avere contezza dell'importo delle penali per il 2019, forse si batterà ogni record finora conosciuto!

Abbiamo chiesto come comitati di lavorare DA SUBITO alla nuova Carta dei Servizi 2020 e non aspettare quella del 2021. Si sa che con ATAC ormai alla porta, il servizio potrà solo peggiorare...e in Regione lo sanno. Abbiamo chiesto quindi di attivare un tavolo tecnico con Regione, Atac, Astral e comitati per lavorarci.

I primi NUOVI TRENI (6 nostri e 5 per la romalido) arriveranno a fine 2021, se entro febbraio si aggiudicherà la fornitura (da capire se diretta o se si va a gara). Attenzione arriveranno progressivamente, inoltre, siccome sono in ritardo a nostro parere fino fine 2022 non si vedrà nessun nuovo treno in esercizio!

RADDOPPIO RIANO-MORLUPO: La conferenza dei servizi dovrebbe partire a gennaio e in 30 giorni si chiude così si può iniziare a predisporre le strutture per i cantieri. inizio lavori dopo l'estate 2020 (presumibilmente settembre) se si firma il contratto entro natale 2019. Gli espropri sono conclusi e il TAR si è pronunciato.

ANSF ha risposto alla Regione in maniera positiva a seguito delle info ricevute,sempre dalla Regione a fine ottobre scorso. Non ci dovrebbero essere ulteriori prescrizioni e quindi dovrebbero essere accolte (parzialmente o totalmente non lo sappiamo) le richieste di integrazione di orario presentate da questo comitato e dall'associazione trasportiamo.

Per il discorso della riapertura dei cantieri, per la nuova stazione Flaminio non ci sono problemi e sta per essere riattivato; per Acilia Sud Dragona e Tor di Valle sulla Roma Lido, invece, a causa di iniziative unilaterali del fornitore che hanno portato alla rescissione del contratto (giustamente secondo noi, visto che ATAC non pagava), senza coinvolgimento della Regione, non sarebbe stato possibile per quest'ultima riattivare i cantieri, come annunciato anche alla stampa prima dell'estate, e su essi permane una situazione di stallo che non gli consente di fornire né tempi ne modalità di riapertura. Ad oggi non si esclude l'indizione di una nuova gara. Ovviamente siamo arrabbiati per le continue promesse a vuoto per il riavvio dei due cantieri e attendiamo l'esito dell'esame congiunto delle Avvocature di Regione e ATAC, che ci è stato raccontato come prossimo passo.

Per le chiusure della stazione flaminio e della tratta extraurbana quando faranno i lavori di raddoppio, stiamo ragionando insieme a Astral e alla Regione di come poter far fare i lavori senza chiudere totalmente il servizio. In subordine, se proprio si deve chiudere abbiamo chiesto che il periodo sia il più breve possibile, ma saremo presenti ai tavoli di lavoro per questo.

INFINE, per cercare di risolvere i problemi attuali, cercheranno di dare una sistemata ai treni fermi e poco "performanti" stanziando circa 20 milioni di euro per le manutenzioni straordinarie entro quest'anno.

Al termine dell'incontro, ricordando che sotto la sede regionale c'era una manifestazione di pendolari abbastanza arrabbiati (e la cosa ha un po' disturbato alcuni della regione) abbiamo lasciato loro una lista di domande, la lista delle soppressioni sulla romanord da luglio a oggi e il nostro cronoprogramma.

Da Comitato Pendolari Roma-Lido

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5 Commenti

Anonimo ha detto…
Circa la tempistica di arrivo dei nuovi treni per la Roma Nord, vorrei dire che la cosa migliore per ridurre i tempi di costruzione e fornitura, secondo me, sarebbe (se fosse possibile) riprendere il discorso treni FIREMA tipo Beta 2 "Freccia Flaminia", dei quali era già pronto il progetto esecutivo, sia per gli urbani che per gli extraurbani (lo scrivente dispone di brochures tecniche di questi treni, a suo tempo disponibili sul sito FIREMA). Poichè quest'ultima casa ha ripreso la produzione, sotto il marchio italo-indiano "Titagarh FIREMA Adler", se la cosa fosse (appunto) possibile sarebbe la scelta migliore. Se si andasse a gara e la gara la vincesse un'altra ditta, presumibilmente si dovrebbe ricominciare tutto dall'inizio a livello progettuale, con tempi di fornitura dei nuovi treni molto più lunghi.
Anonimo ha detto…
Ricordiamoci anche che il problema non è solo acquistare nuovi treni (a parte che andrebbero anche ammodernati gli esistenti convogli FIREMA E84 ed E84A), ma anche e soprattutto adeguare la linea alle normative ANSF, anche al fine di avere maggiore potenzialità e sicurezza. E' inutile avere treni ultimo modello su una linea che ancora dispone del blocco telefonico nella tratta extraurbana, con relativo veto di effettuare incroci. Occorre ammodernare radicalmente l'impiantistica di controllo e regolazione del traffico, prima ancora di pensare a raddoppi del binario (i quali ultimi, tra l'altro, pare porterebbero ad allontanare la ferrovia da alcune località da essa servite, altro errore da evitare...). Non bisogna anche dimenticare che andrebbe anche revisionato l'armamento e rinnovata pure la linea aerea di contatto tra Catalano e Viterbo, che concettualmente è ancora quella di origine del 1932, ossia senza catenaria ed a sospensione trasversale, ciò che comporta limitazioni anche di velocità e di traffico. Non vedo però parlare di questi argomenti...boh.
Anonimo ha detto…
Secondo me, in questi comitati di pendolari ci vorrebbero anche degli esperti di tecnica ferroviaria (ad esempio periti industriali, come lo scrivente, o ingegneri), onde essere in grado di proporre, in occasione di incontri come questo in oggetto, soluzioni tecniche valide, evitando di fare lamentele qualunquiste da bar che, per quanto possano essere giuste (e sicuramente lo sono, alla base) risolvono poco e si manca di credibilità pratica. Infatti, i politici odierni, salvo pochissime eccezioni, sono del tutto digiuni di tecnica ed economia dei trasporti, e talvolta nemmeno dispongono di consulenti veramente validi.
Anonimo ha detto…
Tra l'altro, andrebbe ricordato pure alla Regione Lazio l'importanza di avere almeno un treno storico circolante sia sulla Roma Nord che sulla Roma-Lido. Con quello che sta facendo Fondazione FS, che sta rimettendo in funzione treni storici a tutto spiano, che stanno avendo tantissimo successo, pure su queste due ferrovie andrebbe riconsiderata questa opportunità: un rilancio delle stesse a fini turistici. La Roma-Lido, ad esempio, rimettendo in funzione un treno della serie MR (sarebbe ancora meglio un treno di locomotore e carrozze, ma temo non sarebbe possibile), si potrebbero effettuare delle corse storiche domenicali per Ostia Antica, chiaramente limitate a Lido Centro. Ancora meglio si potrebbe fare sulla Roma Nord, ferrovia con una spiccata caratteristica turistica per le località che attraversa. Un tempo (me lo ricordo negli anni ottanta) si effettuava su questa ferrovia il "Treno della Tuscia", con locomotore e tre carrozze, con fermate nelle località più turistiche, con tanto di guide a bordo. E' inconcepibile, infatti, che sulla Roma Nord del materiale storico originale del 1932 siano rimaste in ordine di marcia solo due elettromotrici (22 e 26) adibite soltanto a trattori di servizio, con nessuna carrozza utilizzabile. Rilanciando queste ferrovia anche nel turismo, si creerebbe una fonte ulteriore anche di introiti che non andrebbe sottovalutata, visti i più che positivi risultati che si stanno avendo in altre parti d'Italia. L'altra ferrovia Roma-Viterbo di RFI (via Bracciano-Capranica) di tanto in tanto vede passare treni storico-turistici: perchè sulla Roma Nord non si dovrebbero fare? Pensiamoci a questa opportunità.
Anonimo ha detto…
A proposito di treni storici nel Lazio, consiglierei di dare un'occhiata a questo sito, per vedere cosa si potrebbe fare:

http://www.tsrl.it/