Ferrovie ex concesse, Stefàno: “Affermazioni Zingaretti ridicole”


Cosa vuol dire saper parlare e scrivere bene! Mentre io definivo le dichiarazioni di Zingaretti sulla Roma-Lido una presa per il culo, Enrico Stefàno invece le ha trovate singolari, al massimo ridicole. Certo, lo sarebbero, se stessimo giocando ad un role play e il disagio della ferrovia concessa non andasse a colpire la qualità della vita di migliaia di persone


Partiamo dall'inizio: nella giornata di venerdì, il Governatore del Lazio, per la decima volta in questi ultimi anni, annunciava un futuro radioso per le ferrovie regionali, promettendo una pioggia di soldi - sempre gli stessi dal 2016 - e problemi finiti. Senza, come al solito, specificare tempi e modi. Tanto un tweet non costa nulla.

Queste dichiarazioni hanno immediatamente provocato la risposta delle istituzioni capitoline, titolari della gestione delle linee Roma-Lido e Roma-Viterbo attraverso Atac. Questo il racconto del post di Enrico Stefàno:

“Come sapete cerco sempre di essere lontano dalla polemica politica e dallo scontro, spesso da stadio, ‘partitico’. Però dopo aver letto le dichiarazioni del Presidente Zingaretti non posso fare a meno di puntualizzare alcune questioni. Ho trovato infatti singolari, per non dire ‘ridicole’ le sue affermazioni di oggi in merito alle ferrovie regionali ex concesse. Sicuramente lontane dalla realtà e dalla logica”. E’ la dura replica di Enrico Stefàno, presidente della commissione Mobilità di Roma Capitale.

“Ovviamente che Roma Viterbo e Roma Lido non brillino per efficienza è un dato di fatto, negarlo sarebbe da sciocchi, ma addossare la colpa al gestore, ad Atac, anche se capisco può essere facile a livello mediatico, è un insulto alla logica, al buon senso e molto lontano dalla realtà – spiega Stefàano -. In particolare per quanto riguarda la Roma Lido. La Regione Lazio infatti è il Proprietario, ma gli investimenti sono stati pari a zero. Anzi, da anni sono parcheggiati in Regione i 180 milioni di euro del CIPE per l’ammodernamento della linea. Nel frattempo, tutto è ricaduto sul gestore (Atac) e su Roma Capitale, che hanno messo a disposizione i treni (i CAF300 infatti sono di proprietà di Atac, le MA200 di Roma Capitale) e i depositi. Risorse che di norma sono in capo al Proprietario e non certo al Gestore.

E’ un po come se io mi trovassi a casa in affitto, si rompono le finestre, le porte, gli impianti elettrici o idraulici, e non solo li riparo a mie spese e con mie risorse, ma dopo un po’ di anni arriva il proprietario di casa che mi dice anche “ora ti tolgo la casa perchè non sei stato in grado di gestirla”. Semplicemente ridicolo.

Innanzitutto la Roma Lido deve essere una metropolitana, lo abbiamo messo nero su bianco nel PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile). Ricadendo l’infrastruttura poi interamente nel territorio di Roma Capitale, è auspicabile che la Proprietà passi all’Ente di prossimità, anche in ottemperanza al principio costituzionale di Sussidiarietà.

Spiace invece che tutto si sia ridotto ad un mero scarico di responsabilità. Lavoreremo affinché siano i cittadini e l’infrastruttura al centro di un progetto di rilancio e ammodernamento”, termina Stefàno.

Da Lavoro Lazio



Iscriviti alla newsletter! Se desideri rimanere aggiornato, inserisci il tuo indirizzo email.

* indicates required
Email Format


Posta un commento

5 Commenti

Anonimo ha detto…
Siamo alle solite: troppa politica c'è qui a Roma nella gestione di ogni cosa. In più, non c'è chiarezza (unita a poca competenza in materia) su cosa si dovrebbe fare veramente. Una cosa è certa: la domanda di trasporto è in costante aumento, e queste ferrovie necessitano di ammodernamenti e potenziamenti seri e mirati, che però dubito verranno realmente mai fatti.
Anonimo ha detto…
Infatti vedo che sulla Roma-Lido ancora regna incontrastato il discorso che "deve diventare una metropolitana". Ma perchè deve diventarlo quando non lo è, sia giuridicamente che tecnicamente?! Che vada potenziata siamo totalmente d'accordo, ma il potenziamento è a prescindere dal discorso "metropolitana": la Lido è una ferrovia suburbana, con sì qualche caratteristica apparentemente da "metropolitana", ma di fatto non lo è.
Sono in possesso di una documentazione tecnica della FIREMA C.E. del 1998, sulle elettromotrici E40-M1 ed E40-M2 (le MR600 per intenderci), nella quale si legge che: "In considerazione dell'utilizzo prevalentemente EXTRAURBANO (magari più suburbano, nda) a cui esse (le motrici, nda) sono destinate, sono state previste solo 3 porte per fiancata, nonchè disposti i sedili a salottino...". Ora, le MR600 sono stati di fatto gli ultimi treni costruiti esclusivamente per la Roma-Lido, e questa frase fa capire che, come detto e ridetto più volte, la ferrovia in oggetto non è una metropolitana in senso stretto ed i treni oggi in servizio sulla stessa non sono molto adatti ad un servizio di natura più suburbana che metropolitana, venendo infatti da ferrovie metropolitane a tutti gli effetti, come la A e la B.
Anonimo ha detto…
Trovo tra l'altro discutibile l'affermazione: "I treni CAF sono di proprietà di ATAC". I treni CAF tipo S/300 nacquero da una gara bandita nel 1999 dal Comune di Roma, e furono finanziati per il 60% dallo Stato e per il 40% dal Comune di Roma stesso, quindi semmai dovrebbero essere di quest'ultimo ente (oggi Roma Capitale) e non dell'ATAC, anche se li gestisce quest'ultima. Tra l'altro, i primi esemplari entrarono in servizio nel gennaio 2005 sulla linea A (erano nati inizialmente solo per quella), quando ancora esisteva la Met.Ro. come società di gestione delle metropolitane e delle regionali ex concesse laziali, diventata poi azienda unica ATAC nel 2010, assorbendo TramBus (che gestiva tram e bus romani) e ATAC, intesa quest'ultima come "società di regia" del trasporto pubblico romano.
Giuseppe Panzera ha detto…
La regione ha finanziato le fermate Flaminio, Acilia Sud e Tor di Valle ma l'Atac per il concordato non ha pagato i lavori.
Allora Enrico Stefano come definirebbe un affitturio che ha ricevuto soldi dal proprietario per ristrutturare la casa e se li è tenuti per sanare i propri debiti?
Alla fine la regione sconterà dai futuri finanziamenti ma il ritardo accumulato a causa dell'Atac li stanno pagando i pendolari.
Basta ATAC, le due linee posso diventare nuove linee metropolitane anche sotto Cotral. Anche se inizialmente pensavo dovessero passare al Comune adesso sono stato costretto da ATAC a cambiare idea.
Anonimo ha detto…
Giuseppe, ma infatti la regione Lazio ha già deciso che la Roma-Lido passerà nel 2021 sotto la gestione COTRAL. Il problema di base, a parte tutti i vari discorsi già fatti, è che la ferrovia in oggetto ha bisogno di essere opportunamente potenziata prima di tutto a livello di investimenti, a parte il cambio del gestore. Poi, le soluzioni al riguardo sono fondamentalmente due: o la si trasforma in metropolitana a tutti gli effetti, cedendola a Roma Capitale, con sostituzione quindi del segnalamento con altro di tipo metropolitano con Train Control e gestione a frequenza e non ad orario, ma con limitazione definitiva della velocità massima a 80 km/h (ma non è una metropolitana in senso stretto, è più una ferrovia suburbana, e c'è differenza, perchè la Lido ha tratte lunghe tra diverse stazioni, tipiche di un servizio più tipicamente suburbano, che si potrebbero percorrere a velocità maggiori, dati anche i raggi di curvatura abbastanza "ampi") e con passaggio di competenze in termini di sicurezza all'USTIF, o la si mantiene come ferrovia regionale ex concessa, con sostituzione del parco treni con altri di tipo suburbano (cosa più logica) ed adeguamento dei sistemi di segnalamento e sicurezza alle normative ANSF (quindi SCMT o blocco radio tipo ERTMS/ETCS). A mio parere sarebbe preferibile la seconda soluzione, ma visto che alcuni insistono nel volerla considerare a tutti i costi una metropolitana (come se "metropolitana" sia uguale a "modernità"), tutto sommato si potrebbe anche optare per la prima soluzione. L'importante è prendere una soluzione definitiva, perchè così com'è è quasi una ferrovia "ibrida", cioè regionale ex concessa, quindi suburbana a livello di normative di esercizio e di caratteristiche, ma esercitata con treni prettamente metropolitani, quindi ad essa poco adatti.