Ogni mattina, Ad Ostia, Acilia, Casal Bernocchi….. il pendolare della Roma-Lido si sveglia e sa che deve correre più in fretta della sfiga, dei treni rotti, della pioggia, del vento, degli alberi sulla ferrovia, della scarsa manutenzione, dello “sciopero bianco” dei macchinisti… o verrà ucciso…
SI, UCCISO.
Ucciso nell’anima, nella dignità, nell’amor proprio, nella speranza di poter fare un viaggio NORMALE per poter arrivare al lavoro in maniera NORMALE e poter trascorrere una giornata NORMALE.
Si perché ormai tutto quello che dovrebbe essere normale, a fronte di DUECENTOCINQUANTAEURO di abbonamento, sulla Roma-Lido è diventato eccezionale.
È eccezionale portare a termine una corsa di un treno senza che questo si rompa prima di arrivare a destinazione.
E’ eccezionale viaggiare senza le borse, i gomiti, gli ombrelli bagnati, l’alito degli altri pendolari conficcati nelle proprie costole, o nelle proprie narici.
E’ eccezionale che si concluda un viaggio (non di sei ore ma di TRENTACINQUE MINUTI) senza qualche svenimento o malore.
E’ eccezionale che si concluda un viaggio senza arrivare al linciaggio tra pendolari che litigano ferocemente per mezzo centimetro di treno, si, avete capito bene: MEZZO CENTIMETRO.
Durante le estati più torride e sfortunate abbiamo camminato sui binari, siamo entrati dentro bus navette che trasudavano sudore e lacrime, abbiamo avuto la protezione civile che distribuiva acqua ai pendolari...
Questo non è un disagio, questa è una GUERRA!
E allora ogni mattina ci si ritrova sulla banchina con gli sguardi attoniti e il cuore gonfio di terrore e di speranza.
Nessuno osa proferire parola, quasi in segno di scaramanzia.
Ma forse anche perché non ci sono più parole.
Anche gli insulti sono finiti.
Di Cinzia
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5 Commenti
Nulla di illegale, ma ovviamente, rifiutando i treni, il servizio viene rimodulato