In Atac si timbrerà con il cellulare? Parliamone insieme

In Atac si timbrerà con il cellulare? Parliamone insieme


Atac, nuova mossa contro gli assenteisti: si timbra con il cellulare, questo è il titolo dell'articolo che ha attirato la mia curiosità. Ho approfondito un po' l'argomento e mi sembra un'idea molto carina, anche se probabilmente riceverà molte critiche ed avrà molte resistenze



Lo utilizziamo quotidianamente per le più diverse operazioni: non è più un mero telefono cellulare, il nostro smartphone diventa di volta in volta una macchina fotografica, un’agenda, un dispositivo per navigare in rete, un lettore musicale, una videocamera, un videogioco, una calcolatrice, un registratore vocale, un e-book reader. 

E da oggi, mediante l’installazione di un’apposita app per timbrare il cartellino, il nostro smartphone può diventare anche il punto cardinale di un innovativo sistema di rilevazione delle presenze mobile.

Adesso leggiamo l'articolo comparso su Lavoro Lazio e poi vediamo cosa dice il Garante della Privacy a proposito e vi darò la mia opinione.

“Atac, la nuova mossa contro gli assenteisti: si timbra con il cellulare”. Questa l’apertura dell’edizione romana de Il Messaggero. Un codice segreto sul telefonino servirà a confermare l’effettiva presenza in servizio. 


Ogni giorno 1.320 addetti su 11mila restano a casa. Così in fumo 780mila km l’anno. C’è chi è stato scoperto a lavare la macchina durante il turno e chi con la “104” va in vacanza.

Come riportato stamane nell’articolo a firma di Lorenzo De Cicco, il Cda ha deciso di inserire una nuova modalità per “timbrare”: si chiama «virtualizzazione del badge». 

In sostanza si potrà «effettuare la registrazione della presenza» attraverso i «dispositivi mobili, smartphone aziendali e personali». Basterà installare sui cellulari un’apposita app, che invierà un codice segreto, da digitare poi sul tornello. 

La mossa serve a mettere un freno a tutti quei dipendenti molto, molto sbadati che continuano a «dimenticare» il cartellino a casa. 

È possibile che possano timbrare così anche i macchinisti della metropolitana, per i quali, come già raccontato dal Messaggero, ora sarà previsto il «badge a bordo treno», per controllare le ore di guida reali. 

Gli unici esclusi saranno gli autisti, per i quali il tempo al volante è già calcolato tracciando la vettura in movimento (i mezzi sono dotati di Gps).

Fino qui la notizia, adesso, come promesso, diamo un'occhiata agli orientamenti del Garante.

Tutto quello che abbiamo letto è fatto nel rispetto della Privacy del dipendente? Il Garante della Privacy ha dato il via libera all’utilizzo delle app per timbrature già nel 2016. 

Va però specificato che, al fine di tutelare al massimo i dipendenti, lo stesso Garante ha posto delle limitazioni alle aziende che hanno deciso di semplificare questa procedura: ai lavoratori, infatti, viene garantita la possibilità di non installare l’app per timbrare il cartellino.

Questi lavoratori continueranno ad utilizzare i metodi precedenti, ovvero la classica timbratura fisica del cartellino o la firma del registro in entrata e in uscita.

La mia opinione è molto semplice: non ci vedo nulla di male a timbrare con un'app sul cellulare e non credo che all'Azienda interessi molto cosa sto facendo quando sono fuori, che siano ferie o permessi, però può essere un buon deterrente per non prendere la malattia come giorni di ferie aggiuntivi.

E tu, cosa ne pensi? Non dico solo del caso Atac, ma se questo metodo di timbratura fosse applicato a te, lo accetteresti, oppure rimarresti con il sistema tradizionale?

Fammi sapere, lascia un tuo commento qui sotto.


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4 Commenti

Anonimo ha detto…
buongiorno, secondo me questo strumento dovrebbe diventare obbligatorio e sostituire quello manuale ma oltretutto atac dovrebbe inserire il timbro del cartellino attraverso l’uso dell’impronta digitale al fine di timbrare il cartellino attraverso un dito, cosa che quest’azienda non ha ancora capito
Anonimo ha detto…
Il problema reale è che quella di cui stiamo parlando tutto è, meno che un'azienda...
Anonimo ha detto…
Mah, secondo me il discorso andrebbe fatto a monte: un'azienda seria e sana deve avere personale ben selezionato, ben formato e motivato a svolgere il proprio lavoro con un minimo di passione, di serietà, di attaccamento al lavoro, di senso di appartenenza e così via. Se così non è, intervenire con degli irrigidimenti tecnocratici non so, all'atto pratico, a quanto serva veramente. Detto in termini metaforici, per far funzionare una nave serve non soltanto un buon comandante, ma debbono essere altrettanto buoni tutti i suoi sottoposti, altrimenti serve a ben poco avere un buon capo.
Claudio ha detto…
Sono ormai in pensione da due anni ma già nel mio ultimo periodo di lavoro potevo timbrare tramite smartphone aziendale.
All'Enel questa innovazione non ha causato alcun malumore, anzi! Tutti coloro che hanno potuto utilizzarla ne sono stati ben contenti!