Tram, abbiamo un problema

Tram, abbiamo un problema


Mentre vengono ufficializzati progetti ambizioni, il servizio ordinario perde colpi. Questo è l’allarme che si desume dall’analisi puntuale effettuata dal blogger Mercurio Viaggiatore sullo stato del trasporto pubblico di Roma a gennaio 2019



Uno studio che mette a confronto i chilometri programmati e quelli davvero effettuati da Atac a inizio anno. 

Lo scenario che si presenta rivela una tenuta delle metropolitane – seppur con varie differenze – che registrano un 94,2% della Metro A, un 96,6% della Metro B e un 91,9% della Metro C, spiega Mercurio. 

Sempre in relazione al servizio programmato. Male i bus, che si attestano a un modesto 81,7% e molto male i tram: 74,7%, -25,3% del programmato. 

Il blogger osserva anche un calo – seppur contenuto – tra il totale dei chilometri effettuati a gennaio 2018 rispetto a quelli di gennaio 2019: -1,1%.

Radiocolonna ieri ha dato la notizia della presentazione di Roma Capitale al MIT di progetti che hanno al centro proprio le tramvie. 

Tram che dovrebbero attraversare la città e collegare punti diversi della Capitale: Termini, Fori Imperiali, Via, Cavour, Vaticano. Addirittura prospettando una chiusura totale di Piazza Venezia ad auto e moto.

Con il paradosso che, mentre vengono ufficializzati progetti ambizioni, il servizio ordinario – quello utilizzato dall’utenza – perde colpi.


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2 Commenti

Anonimo ha detto…
Il problema, a mio avviso, è principalmente nel parco veicoli. Entro in dettaglio: alcuni tram serie Roma 1 e Roma 2, circa una settantina di veicoli (i più moderni del parco romano attuale, realizzati negli anni duemila, quelli in servizio sull'8, per intenderci) sono magari fermi per mancanza di ricambi; i veicoli SOCIMI tipo T8000, serie 9000, circa una trentina di veicoli risalenti agli anni novanta, sono ancora validi, essendo tra l'altro a pianale ribassato, ma avrebbero bisogno di una revisione con alcuni ammodernamenti della componentistica (non sarebbe sbagliata l'applicazione dell'aria condizionata al comparto viaggiatori). Poi ci sono i tram Stanga serie 7000, all'incirca una cinquantina di unità, costruiti tra il 1947 ed il 49, più le otto unità ex STEFER Tramvie dei Castelli (7101-7115, ex 501-508 STEFER), del 1952-53, praticamente identiche alle 7000. Questi tram, all'epoca, furono particolarmente indovinati e diedero da subito ottime prove in servizio; d'altra parte, sono di diretta derivazione dal progetto "giostra Urbinati", redatto dall'ing. Mario Urbinati nel 1938, all'epoca direttore di esercizio delle tramvie: un ingegnere con i fiocchi. Nonostante l'età, questi veicoli prestano ancora un buon servizio, anche grazie ai numerosi lavori di ammodernamento eseguiti in gran parte dall'ATAC negli anni ottanta-novanta nelle proprie Officine Aziendali di via Prenestina (e su questo, una volta tanto, l'ATAC di quegli anni merita sicuramente un grande elogio per l'abilità e la passione del personale tecnico di quegli anni), tranne le otto unità provenienti dal parco STEFER, che furono acquistate dall'ATAC nel 1985/86 e totalmente revisionate ed ammodernate non direttamente dall'ATAC, come per le "sorelle" precedenti serie 7000, ma da ditte esterne: dapprima presso la SEAC di Carmagnola, quindi dalla Viberti di Pomezia, nel 1987/88. Tuttavia, tutti i tram Stanga finora menzionati cominciano ad apparire non più di tanto adeguati ai tempi, principalmente per l'assenza dell'aria condizionata ma, soprattutto, del pianale ribassato, requisito questo ormai divenuto quasi fondamentale per un veicolo adibito al trasporto pubblico urbano; pertanto, occorrerà la loro graduale sostituzione con tram moderni, che sicuramente, prima o poi, si dovranno acquistare. Chiaramente, una u più unità verranno senz'altro tenute: prima di tutto quelle convertite in "tram ristorante" (7021 e 7115), e poi si spera anche qualche altra unità, anche a testimonianza di un passato che, in alcuni casi, a Roma raggiunse notevoli picchi di ingegno.
Per chi volesse leggere la storia di questi gloriosi tram, oonsiglio di leggere questo articolo, su questo sito:


http://www.tramroma.com/tramroma/rete_urb/tram/rotabili/urbrot_12.htm
Anonimo ha detto…
Tra l'altro, vorrei aggiungere che, negli anni passati, fu fatto un errore abbastanza grosso nella gestione del parco veicoli tramviari romano: passi per l'aver radiato totalmente i tram tipo MRS, ormai del tutto superati (tranne, giustamente, alcune unità "storiche"), ma non avrebbero dovuto radiare i 22 tram serie 8000 PCC "alla electric", veicoli monodirezionali monocassa a due carrelli, di costruzione 1956/57, lunghe quasi 15 metri, ottimi e molto silenziosi, annch'essi ammodrnati in tempi recenti dalle Officine Aziendali ATAC, che avrebbero potuto ancora essere efficacemente impiegate, ad esempio, come sussidi nelle ore di punta, in attesa di nuovi tram.
Ecco un link sulle caratteristiche di quest'altro modello di tram romano, poco conosciuto ma derivante dalla ben nota e ben riuscita vettura tramviaria americana tipo PCC:

http://www.tramroma.com/tramroma/rete_urb/tram/rotabili/urbrot_14.htm