Roma, aria avvelenata in metro

Roma, aria avvelenata in metro


Nuova denuncia dell’Orsa Tpl. Si allarga l’inchiesta. Il sindacato boccia i risultati pro-Atac raggiunti dall’università di Tor Vergata. E Spagna, Flaminio, Repubblica, Termini Circo Massimo, Tiburtina: limiti superati per il quarzo


«Utenza esposta a sostanze nocive in elevata concentrazione». E poi: «Attività di depolverizzazione che non risulta sebbene sia stata bandita e assegnata dall’Atac con gara d’appalto». 

Le due accuse sono contenute nel nuovo esposto - del sindacato Orsa Tpl - che va a implementare il fascicolo della Procura sulle polveri sottili nella metro. 

Il pm Giorgio Orano, al momento, indaga con l’ipotesi che non sia stata svolta la pulitura delle gallerie, fattispecie prevista dalle norme del 2008 in materia di sicurezza sul lavoro. 


Roma, aria avvelenata in metro
Metro A - Quando riapriranno le stazioni?
L’inchiesta però è destinata ad allargarsi perché stavolta si punta, oltre che sulle condizioni di lavoro di macchinisti e operatori di stazione, sulla sicurezza dei cittadini e sulle misure anti-Pm10 prese dall’Atac, che i lavoratori non esitano a definire «inerte e miope» sul tema.

Nella nuova denuncia, partita dopo l’inchiesta delCorriere fatta con un macchinario omologato dell’associazione AriAmbiente, i legali del sindacato, Francesco Compagna e Alessandro Manno, analizzano la relazione commissionata dall’Atac all’università di Tor Vergata e recuperata con accesso agli atti dopo un confronto-scontro con l’azienda. 

Dal nuovo studio emergono «dati di particolare interesse e certamente fonte di gravi timori per la salute dei lavoratori e dell’utenza».

Nella relazione dell’ateneo i rilievi risultano «tutti inferiori alla decima parte del valore limite» relativamente alle polveri «inalabili e respirabili», spettro di particelle che comprende, ma non coincide, con le Pm10. 


Nell’informativa aziendale ai lavoratori, molti già in causa per danni da polveri sottili, non ci sono nemmeno dati numerici a sostegno. E, soprattutto, non si fa riferimento a rilievi sulle Pm2,5, che certificano la presenza nell’aria di piombo, arsenico, cadmio e nichel.

Per il sindacato i parametri usati da Tor Vergata sono «non corretti». Per esempio sulla polvere di quarzo, il cui livello risulta superato «in più punti: box Spagna, banchina Flaminio, tronchino Repubblica, banchina Spagna, banchina Termini metro B, banchina Circo Massimo direzione Laurentina, con valori molto alti, banchina Tiburtina, banchina Quintiliani».

La relazione di Tor Vergata, insomma, certificherebbe valori superiori al consentito. Motivo? «L’appalto che avrebbe dovuto garantire la ripresa dell’attività di depolverizzazione, oltreché che ineseguito, è radicalmente inidoneo a garantire la salute e la sicurezza di lavoratori e utenza», scrivono i legali secondo i quali un solo treno, seppure ininterrottamente a lavoro, non basterebbe comunque «a garantire un’effettiva ed efficace attività di aspirazione».

Le grane sulle Pm10, del resto, incrociano le altre criticità che in questi giorni insistono sulla metro tra fermate chiuse, scale mobili guaste e convogli sempre più malconci. 

Un video (Fanpage.it) riprende la corsa a porte spalancate di un treno tra Laurentina e Repubblica. 

Tra i dipendenti, poi, di filmati ne gira un altro: una persona cammina in un tunnel della metro A, tronchino Cornelia: il pavimento è color antracite per la sedimentazione del particolato mentre nell’aria brillano i corpuscoli delle polveri. Altro materiale a disposizione della Procura.

Da Corriere della Sera

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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Io vorrei dire questo: tutti i treni in servizio sulle metropolitane romane sono, ovviamente, a trazione elettrica, quindi non inquinante. La frenatura dei convogli si effettua poi tramite l'utilizzo dei motori stessi, che in questa fase vengono fatti funzionare come generatori, facendo quindi da freno e restituendo, tra l'altro, l'energia prodotta alla linea, con un recupero fino al 20 per cento dell'energia stessa (frenatura elettrica a recupero) o, qualora la linea stessa non sia ricettiva, su un reostato (ffrenatura elettrica reostatica). Solo in prossimità dell'arresto totale del treno (circa 10 km/h) avviene il passaggio dalla frenatura elettrica (la cui efficacia è direttamente proporzionale alla velocità del treno) alla frenatura elettropneumatica a dischi. Questo sistema di frenatura lo hanno non solo i nuovi elettrotreni CAF, ma anche le meno recenti elettromotrici serie MB 100. Inoltre, in ogni stazione esiste una centrale di ventilazione che garantisce il ricambio dell'aria di almeno sei volte il volume ambiente ogni ora. Quindi tutta questa "aria avvelenata" da dove verrebbe proprio non lo riesco a capire.