L'orario di lavoro sul treno



Da molto tempo si parla di quante ore lavorino i macchinisti delle metro e dei treni, lavorano più quelli di Milano o di Roma, di Firenze o di Genova? Io non lo so, ma sulla pagina Facebook è apparso questo commento con il dettaglio dell'orario di un macchinista della Roma-Lido. Vorrei condividerlo con voi.



Questi dari attengono solo alla linea Roma-Lido

Le attività dei macchinisti sono le seguenti:

  • Le corse totali. Di norma vengono (dovrebbero, essere) effettuate 172 corse, spalmate su 35 turni. Ci sono poi i turni di riserva e quelli di manovra, ma sono difficili da calcolare perché il tempo che si passa sul treno dipende da eventuali turni scoperti oppure da quanti treni si devono spostare da e per l'officina;
  • Tempo sul treno. In media a turno, comunque, un macchinista effettua circa 4.9 corse. La media di una corsa da un capolinea all'altro è di 37 minuti più 3 minuti per passare da una cabina all'altra ai capolinea;
  • Tempo totale. Sommando tutto si ottengono 4 ore e 13 minuti in media. Oltre a questi ci sono dei tempi accessori, per esempio il tempo per la preparazione del treno - che varia da treno a treno - che sono difficilmente calcolabili, per cui li omettiamo;
  • Il tempo annuo. Se si prendono in considerazione solo le 4 ore e 13 minuti e le si moltiplicano per 272 giorni medi lavorabili (360 meno un paio di giorni a settimana festivi) e si ottiene 1136 ore l'anno.

Questi sono dati "da contratto" come lo sono tutti i dati di confronto snocciolati in questi giorni. Non voglio dare commenti, solo fornire dati, ognuno poi si fa la sua opinione.

Nota. Ovviamente questi dati essendo "da contratto" non tengono conto delle ferie godute, ne dell'assenteismo in genere, ovvero malattia, infortuni, L.104 ecc, che però ci sono anche nelle Aziende delle altre città.

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7 Commenti

Anonimo ha detto…
... che sono difficilmente calcolabili, per cui li omettiamo ... magnifico! È come togliere dalle 8 ore lavorative di ufficio tutte le volte che vai al bagno, che fai una telefonata , il tempo la mattina per accedere il PC e la sera per spegnerlo i il tempo per andare a prendere un caffè ...
Andrea ha detto…
Caro Anonimo,
ho fatto questo post senza polemica, per cercare di fare un pò di chiarezza, non per innescare nuove polemiche.
E' ovvio che si parla di "tempi contrattuali" non effettivi, esattamente come per noi impiegati, ovvio che se vado a prendere un caffè o a fumare una sigaretta non passi il badge e non è prevista come pausa contrattuale. Se si fa un ragionamento "teorico" che non tiene conto di ferie permessi, malattie maternità ed altro... come in qualsiasi altro rapporto di lavoro.
Quello che deve fare l'azienda e l'Amministrazione è quello di cercare di andare a colpire le assenze patologiche. Ed aggiungo che se un autista o un macchinista che deve fare 10 corse e non le fa, è facilmente individuabile.

P.S. io non voglio per forza difendere qualcuno, cerco solo di raccontare le cose.
Anonimo ha detto…
Infatti i turni sono da 6 ore giornaliere ma qui si vuole capire il lavoro effettivo
Andrea ha detto…
Questa è un'azione che solo l'azienda può fare
Anonimo ha detto…
GRAZIE! A nome della categoria e per amore di verità. Da ogni parte si sentono da settimane dati assolutamente fasulli che vengono diffusi ad arte per disinformare la cittadinanza.

Solo una piccola precisazione: 271/272 giornate lavorative è il dato al netto delle ferie. 365 giorni in un anno -61/62 riposi (la nostra ciclazione è essenzialmente 5+1) - 32 giorni di ferie. grazie ancora
Anonimo ha detto…
Caro @iltrenoromalido
leggendo i post su questo blog e alcune tue risposte -come appunto quelle sopra- ho iniziato ad apprezzarti come persona onesta. Incazzata, sicuramente e legittimamente, ma onesta.
Io lavoro in atac, in una di queste tanto bistrattate metropolitane. E non sto qui a fare una difesa della categoria, a controbattere, a recriminare, ad indicare colpevoli o ad agitare lo spauracchio della guerra dei poveri.

Sto qui perchè mi piacerebbe -tanto- avere un confronto, una dialettica corretta con qualcuno onesto. Perchè di parte lo siamo entrambi, ma è raro trovare chi lo sia senza diventare partigiano.

Essendo un blogger presumo che tu sia una persona che segue attivamente le notizie online, i social network, altri blog che trattano l'argomento trasporti.

Fino a che limite è legittima la protesta? Fino a che punto una società può definirsi civile quando coloro che ne fanno parte passano a vie di fatto? Quanto è sottile il confine tra protesta e vendetta?

Io non sto leggendo su nessun giornale nè agenzia di stampa il conteggio dei colleghi che hanno avuto bisogno del pronto soccorso.

Non sto leggendo da nessuna parte la cosiddetta "altra campana" ovvero le voci dei lavoratori coinvolti, salvo i pochi interventi anonimi nei commenti, subito sbranati dalla massa qui come altrove.

Il discorso è lungo, lunghissimo, e non è un commento la sede appropriata per farlo. Ma ho visto che hai pubblicato anche un articolo dove si parla del provvedimento disciplinare a carico di 10 macchinisti e, unico tra tanti, hai avuto l'onestà intellettuale di fare quel "sovrumano" sforzo che è oggi documentarsi [grazie a google ed un pc, che suppongo ogni redazione abbia, compresa quella del messaggero] riportando integralmente il comunicato stampa atac e un estratto del regio decreto...
Di questo ti ringrazio.

Ma a tal proposito ho anche letto, e non so se sia vero, che atac ha presentato un esposto, assieme a quello presentato da qualche associazione di consumatori, per interruzione di pubblico servizio a danno dei macchinisti coinvolti in questi giorni.

Tu questi treni li prendi, da anni. Sai in che condizioni sono. Sai che le tante volte che vi hanno lasciato a piedi lungo i prati non c'era nessun fantomatico "sciopero bianco" in corso. Sai che le tante estati soffocanti per le vetture non condizionate dipendono dal fatto che quando sono stati creati alcuni di questi treni l'aria condizionata non era neppure stata inventata.
Sai queste cose perchè le hai viste e vissute.
Un esposto alla procura per attentato alla sicurezza dei trasporti dovuto a negligenza, a danno della dirigenza atac, io non lo vedrei cosi campato in aria, credimi.
E per non essere frainteso: non ti sto chiedendo di fare alcunchè, lungi da me l'idea di sfruttare l'indignazione altrui come leva per raggiungere uno scopo. Non sono cosi machiavellico.
Vorrei solo che tu [che voi] capissi che dietro i vostri disagi c'è molto, molto di più di uno splitter guasto che non rinfresca un vagone o di un motore che si brucia dopo una onesta durata di oltre 50 anni...
Molto di più. Che è uscito dalle tasche di tutti ma non è finito di certo nelle mie, nè tantomeno nelle vostre...
Ed è qualcosa il cui inizio risale a ben prima che inventassero i blog.

Oggi siamo tutti vittime.

dellipriscoli8 ha detto…
E' logico che se uno ha un orario di lavoro di 36 ore a settimana non è che da quando entra a quando esce lavora e basta. Qui alcuni vogliono togliere anche non solo lo stacco per prendersi un caffè o un bicchiere d'acqua, cose che rientrano in una concezione non schiavistica del lavoro, ma anche le attività preparatorie, come se dovessero svolgerle le macchine o gli spiriti.