Il progetto di realizzazione curato da Alstom per le commesse italiane potrebbe subire una battuta d'arresto.
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A supportare la tesi disfattista della Francia è l'esempio avuto in Germania alcuni anni fa, dove un lotto di treni regionali con tale alimentazione realizzati proprio da Alstom è stato dismesso dopo pochi mesi di servizio e sostituito con prodotti equivalenti ad alimentazione convenzionale a gasolio o a batteria.
Proprio a causa delle dichiarazioni rilasciate oltre confine, in questi giorni sono emerse forti preoccupazioni da parte della politica locale per lo sviluppo dei treni a idrogeno ordinati da Trenord da immettere sulla ferrovia Brescia-Edolo, per i quali il progetto H2iseo rischia di saltare in aria.
Ricordiamo che Trenord ha ordinato 14 elettrotreni nel 2020 finanziati anche con fondi PNRR da immettere in servizio nell'anno 2026, in concomitanza dei giochi olimpici invernali di Milano-Cortina.
La posizione del costruttore transalpino, diramata poco tempo dopo l'articolo di Europa Verde, ribadisce l'intenzione a portare avanti il progetto nonostante lo stop dei finanziamenti dal Governo francese, salvando così la fornitura dei treni e le infrastrutture a servizio della Brescia-Edolo.
Il problema non è solo onorare la fornitura dei treni prestabiliti, quanto il mantenimento di questa tecnologia e delle relative strutture, oltre alla produzione di idrogeno che ha ancora costi molto elevati, nonostante la ricerca in tale segmento vada avanti da più di vent'anni.
In Italia non è solo questa ferrovia lombarda a beneficiare in futuro dei treni a idrogeno; anche Stadler sta investendo su tale segmento nel sud Italia nelle ferrovie a scartamento ridotto e di recente la Regione Siciliana avrebbe ordinato da quest'ultima due treni con tale alimentazione.
Nel comunicato stampa diramato da Stadler lo scorso 9 ottobre, il costruttore svizzero ha dichiarato di avere ordini dall'Italia per 19 treni a scartamento ridotto con tale alimentazione, richiesti rispettivamente da FCE Catania (2 unità), ARST Sardegna (8 unità) e Ferrovie della Calabria (9 unità).
L'argomento dei treni a idrogeno è caldo e tornerà certamente a far discutere.
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